*di Stefano Veraldi
L’emergenza Coronavirus rilancia le più elementari norme di igiene personale. Si tratta però di regole che a Catanzaro finiscono per scontrarsi con una situazione ambientale contrassegnata da piccole e grandi discariche abusive che si creano anche per la mancanza del controllo del territorio da parte dagli organi preposti.
Via Conti Ruffo sembra ormai considerata da tanti catanzaresi – e magari anche da qualche residente o commerciante – una vera discarica. Sarà perché ha il pregio di essere in una posizione abbastanza centrale e di passaggio – tra la marina e il centro storico – ma riservata, è ormai meta privilegiata di orde di incivili che, invece di disfarsi dei propri rifiuti ingombranti attraverso i canali predisposti dall’azienda incaricata, preferisce abbandonare il tutto senza farsi problemi.
Ora se è vero che non possono trascorrere settimane e settimane in questo stato d’abbandono, è anche vero che i cittadini devono cominciare non solo a pretendere ma anche essere parte attiva del cambiamento.
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Ho già sollecitato più volte l’intervento dei settori preposti, ma, a distanza di mesi vedo che nulla è cambiato, neanche i controlli.
Anzi il tempo passa, la situazione si aggrava e il continuo richiamo a norme igieniche da rispettare per arginare l’emergenza Coronavirus fa sprofondare i cittadini nello sconforto più totale. Ad occhio e croce, siamo difronte a qualcosa nell’ordine di alcune tonnellate.
Sacchetti di rifiuti urbani, eternit, frigoriferi, materassi, parti di personal computer, serbatoi in plastica, solo per citarne alcuni. Mi appello a questo a punto al primo cittadino di Catanzaro, chiedendo di rimuovere in tempi brevi l’enorme massa di rifiuti e cercare di adottare con forza tutte le misure necessarie a contrastare l’abbandono incondizionato, dando inoltre un crono programma dettagliato di tutti gli interventi atti a pulire la città come da capitolati di appalto elargiti puntualmente con le tasse dei cittadini.
*candidato consigliere comunale
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