Us Catanzaro, un 2023 doc rivissuto con titoli da (mamma) cinema

(f.c.)

US CATANZARO, ANNO DOMINI(O) 2023  

Grazie Catanzaro! Troppo facile dirlo dopo un anno bellissimo, meraviglioso e – come direbbe il titolo di una notissima webserie – indimenticabile. Troppo facile ma doveroso, perché dodici mesi così sono qualcosa di unico e probabilmente irripetibile. Per chi crede al calcio come una fede, al Dio pallone, ai calciatori come semidei si può dire – senza alcuna blasfemia – che questa squadra ha creato un solco, almeno nel campionato di serie C, dove dallo scorso maggio ci sarà un A.C., avanti Catanzaro e un D.C., dopo Catanzaro. Perché nessuno prima di questo 2023 aveva giocato magnificamente bene e fatto così tanto punti e forse nessuno ci riuscirà mai. Uno spettacolo puro, per il quale dire grazie a tutti i protagonisti, in campo e fuori. Un gruppo straordinario, dallo staff medico a quello della comunicazione per un risultato sportivo – ma anche sociale ed economico – riassunto benissimo da quello slogan diventato mantra immortale: “Mamma cinema”. Un motto per il quale ringraziare anche ora che è doveroso ripercorrere il film dell’anno che giunge al termine, adesso che è il momento di rendere eterna la pellicola di questi dodici mesi da urlo, di gol e vittorie, di iniziative e contenuti, di trasferte e parole da consegnare ai posteri. Dodici momenti da conservare come reliquie, dodici pellicole di film i cui titoli rispecchiano ciò che è accaduto in questi 365 giorni che giungono al termine. Dodici documenti unici che, inevitabilmente, prendono spunto dal cinema per rappresentare il “mamma cinema”, per raccontare un anno che, tornando all’aspetto sacro e religioso del pallone, riprende una forma biblica: così l’anno del signore, in latino anno domini, 2023, diventa anno domini…o, quello che il Catanzaro ha mostrato ampiamente in questi dodici mesi che hanno fatto la storia.

 GENNAIO – PROVA A PRENDERMI

Il Catanzaro è in ‘crisi’. Già, perché una squadra che dall’estate 2022 dà quattro gol a (quasi) tutte le contendenti, inizia l’anno solare con due “miseri” 1 a 0 (Taranto e Latina) che instillano un minuscolo e impercettibile campanello d’allarme: il cinema è finito? Se vabbè, fantascienza pensarlo; anche perchè arriva il Cerignola e si ritorna ai poker: il 22 gennaio è un 4 a 0 senza appello con doppietta di Iemmello condita da un gesto non certo carino ma – come spiegherà il bomber in sala stampa – di sola pura goliardia nei confronti del dg Foresti. Il bergamasco aveva stuzzicato il catanzarese: non farai 18 gol, Pietro accetta la sfida e già a gennaio, nella gara coi pugliesi, raggiunge quella cifra e mostra al direttore di avere gli attributi. Nello stesso giorno il Crotone, diretta inseguitrice, impatta col Monterosi in trasferta e il Catanzaro va a + 8. È la prima spallata al campionato, il primo strappo, già quasi decisivo. La fuga potrebbe interrompersi una settimana dopo quando sul terreno di gioco di Messina – mai eufemismo fu più azzeccato viste le pessime condizioni del fondo – il Catanzaro pareggia con una gran gol da fuori di Luca Verna, antipasto di quello che sarà un’altra rete simile, ma ben più iconica. Ma resta il risultato che certificherebbe che il Catanzaro è in fase calante. O almeno questo è quello che sperano in molti. Peccato – per gli altri – che non sia così e che il Crotone non ne approfitti per ridurre lo svantaggio. Tutto bello, bellissimo ma la gioia dei risultati non può far dimenticare il grave lutto che colpisce la tifoseria organizzata. L’8 gennaio lascia questa terra Domenico Coppola, in curva semplicemente “Mimmolino”, storica figura del movimento ultras catanzarese. Uno striscione col suo nome da quel giorno campeggerà nella “Capraro” e accompagnerà il Catanzaro nel cammino trionfale.

FEBBRAIO – FUGA PER LA VITTORIA

Ci sarà infatti anche in casa nella sfida che apre il mese più corto dell’anno ma che caratterizza l’allungo decisivo e anche un avvenimento storico. Ma andiamo con ordine. Ad inizio mese anche la Turris, nonostante un uomo in più, subisce la legge del Catanzaro, talmente normale da non essere più nemmeno considerata un’onta insanabile, ma una normalità davanti la quale chiunque è impotente. Anzi, in molte avversarie dei giallorossi badano a prenderne pochi, a non subire tanti gol dalla macchina da guerra che è il Catanzaro e, salvo pochissimi casi, senza riuscirci. Eppure, dopo la vittoria sull’Andria (guarda caso un 4 a 0), arriva la prima, incredibile sconfitta in campionato. E arriva in casa dell’ultima in classifica, la Viterbese: è il 12 febbraio, e la data nel Lazio è di quelle storiche, da ricordare negli anni. Ed “eccallà” i detrattori – anche interni: è crisi, è finito il sogno, col Crotone che accorcia di un punto. Il Catanzaro risponde coi fatti: al “Ceravolo” il Monopoli ne prende ben 6 con l’ultimo gol che è un’autentica gemma del neoacquisto Enrico Brignola. È apoteosi, una squadra così bella e vincente non si vedeva da anni, forse non si è mai vista, una compagine sì seria e affidabile sembra davvero un sogno. E invece è un incubo… per le avversarie: per informazioni chiedere anche alla Juve Stabia, travolta con 4 reti in un’altra, l’ennesima, giornata storica dell’anno. 25 febbraio: nel giorno in cui Iemmello eguaglia il gol di record in una stagione – 21 a 9 giornate dalla fine – è la prima volta che parte il coro “la capolista se ne va”. La classifica d’altronde non lascia spazio a dubbi: Catanzaro 76, Crotone 64.

MARZO – UNA SETTIMANA DA DIO

Con questi numeri si apre il terzo mese dell’anno, quello in cui, solitamente, si iniziano a decidere i campionati. Solitamente…ma con questo Catanzaro la normalità viene messa da parte, così Marzo diventa il mese dell’aritmetica e della settimana più goduriosa di tutti questi dodici mesi. Anticipata dalla vittoria in rimonta sull’Avellino in un “Ceravolo” pieno e bellissimo, illuminato dalle torce dai cellulari in cui risuona, per la prima volta, il coro “serie B, serie B”. Gara in cui Pietro Iemmello diventa il più prolifico bomber della storia giallorossa in un solo campionato. Campionato deciso o quasi con il Crotone e a meno 14 ma con lo scontro “diretto” da giocare in casa. Una vittoria degli squali riaprirebbe i giochi? In pochi, pochissimi, anche dalle parti di Pitagora lo credono. Un successo rossoblu varrebbe solo la gloria perché i giochi sembrerebbero fatti, col condizionale da usare più per educazione che per reale credenza. In un clima di siffatta festa arriva però la decisione di non far partecipare alla trasferta di Crotone i tifosi giallorossi. Che rispondono da par loro. 13 marzo: il derby si disputa in serata ma già a mezzogiorno la statale 106 che collega le due città è invasa dai colori giallorossi che sia in provincia di Catanzaro che in quella di Crotone accompagnano il pullman delle Aquile: la prima giornata della settimana da Dio di questo 2023 è però appena cominciata. La partita è bella ed equilibrata e l’1-1 è il risultato più giusto. In uno stadio senza Uc sembra udirsi un coro: Din don, din don, din don, intervengo dallo Scida, Luca Verna ha fatto gol”.

E che gol, bello quanto importante per non macchiare una stagione perfetta. Quel coro non c’è ùma sembra che i calciatori lo sentano, tanto da correre sotto il settore vuoto ad esultare, per una delle immagini più significative di questi dodici indimenticabili mesi. Come anche il ritorno a Catanzaro, coi giocatori accolti tra due ali di folla. Folla folle che festeggia in pratica per la promozione quando in realtà per l’aritmetica manca ancora qualche punticino. Tre, di questi punticini arrivano dopo tre giorni: la pratica Monterosi passa alla storia per la maglia di capitan Martinelli, per il coro “serie B, serie “ – passato dall’essere una richiesta alla squadra nel match con l’Avelljno ad una certificazione ora –  e per il siparietto tra lo stesso Martinelli e Scognamillo in sala stampa. Il clima è di festa assoluta: è fatta ma nessuno lo dice chiaramente. Ma manca una vittoria, tre punti soltanto per la gloria immensa. La pratica potrebbe/dovrebbe chiudersi a Vallo della Lucania, piccolo paese – e quindi piccolo stadio – in provincia di Salerno. Una promozione del Catanzaro in uno stadio da 2500 spettatori? Impossibile. E allora, in men che non si dica, c’è la mobilitazione di società e tifoseria: si gioca a Salerno, davanti a 10 mila cuori giallorossi. E’ il 19 marzo, e basta la data per ricordare cosa è accaduto. Il Catanzaro è campione con 5 giornate di anticipo, prima ancora che la primavera prenda il suo posto nel calendario. Un campionato vinto in inverno, un record eguagliato dal fatto di alzare una coppa nel mese di Marzo. Succederà una settimana dopo al “Ceravolo” quando davanti al presidente di Lega, in moltissimi, per la prima volta nella loro vita vedono le Aquile alzare un trofeo. Brividi…

 

APRILE – PREDATOR

Ad aprile, a volte, i brividi sono di freddo. A Catanzaro, in questo fantastico 2023, invece c’è un calore immenso, tornato a esplodere grazie ai Vivarini’s boys che non si fermano, nonostante la vittoria del campionato. Cannibali, predatori, rapaci: anche con un campionato vinto il Catanzaro non arresta la sua corsa e a suon di record abbatte tutto quello che gli viene davanti. Quattro gol al Giugliano, quattro al Francavilla – con tripletta di Curcio, erano anni che non si vedevano tre gol fatti da uno stesso calciatore in 90 minuti a Catanzaro –   due al Foggia ma storici: il 16 aprile, in casa, nel match contro i “satanelli” il Catanzaro raggiunge quota 100. No, non va in pensione, anzi. Manda in pensione la serie C e la saluta con numeri da capogiro: i gol appunto, alla fine saranno 102, i punti: ben 96, la differenza reti: + 81. Numeri da capogiro che segnano un solco, chissà se e quando sanabile, nella storia della serie C. E poco conta l’ultima sconfitta contro il Potenza (la seconda dell’intero torneo e sempre in trasferta) perché la testa è già alla prima gara di Supercoppa, trofeo che tutta l’ambiente vuole fortemente. La prima partita si disputa al “Ceravolo” il 29 aprile. Finisce 2 a 1 (Ghion e Iemmello) in rimonta e una seria ipoteca sul minitorneo è già messa. E allora tutti sul bus scoperto a festeggiare: una divertente novità che subito dopo il match con i lombardi allieta le vie della città. Una fiumana di persone in ogni quartiere saluta i campioni (per ora) solo della stagione regolare tra cori, striscioni e fuochi d’artificio. Gli stessi che, metaforicamente, vengono sparati alla notizia che tre giorni mette un tassello importante nella società: il direttore generale Diego Foresti rinnova il suo contratto col Catanzaro. Lo stesso non fanno per ora, direttore sportivo e allenatore, alimentando paure, sospetti, preoccupazioni che terranno vivo il mese di Maggio.

MAGGIO – SE MI LASCI TI CANCELLO

Trentuno giorni ricchi, anche questi. Perché si, il campionato è stato vinto da due mesi e i festeggiamenti ci sono belli che stati. Ma il popolo giallorosso, dopo quasi vent’anni di Inferno, ha visto che l’“Incubo è finito”, come diceva la maglietta celebrativa di Salerno e vuole godere ancora. Lo farà e come il 13 maggio: con la Reggiana in un “Mapei Stadium” con oltre duemila tifosi giallorossi al seguito, il 2 a 2 (con reti di Biasci e Iemmello nel primo tempo) basta e avanza per alzare al cielo un altro trofeo: la Supercoppa di Lega, mai vinta finora nella sua storia dal Catanzaro. Ma d’altronde questo è l’anno delle cose incredibili, impossibili, pazzesche. Come pazzesco sembra che mister Vivarini, in scadenza di contratto, possa lasciare la panchina giallorossa. Lui, tra gli artefici se non il principale, della magnifica cavalcata, temporeggia a firmare in un mutismo che non fa altro che creare confusione: ha detto si, ha detto no, vuole più soldi, vuole giocatori. Nuvole tante spazzate via la sera del 18 maggio quando durante la festa ufficiale tra musica e balli, il presidente Noto fa l’annuncio che tutti aspettavano: altri due anni con Vivarini. Un peso enorme si leva dallo stomaco di tutti i catanzaresi che vedono il ritorno in serie B una storia perfetta, immacolata, purissima. Nemmeno una macchia, nemmeno un errore. Ma il calcio a Catanzaro non può essere mai rilassante per troppo tempo così a cavallo tra maggio e giugno tiene banco la questione stadio.

 GIUGNO – TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE

La serie B è arrivata, meritatamente, e ora tocca lavorare per mantenerla. Ma, prima ancora per fare in modo di poterla giocare in casa, al “Ceravolo”. E già perché la cadetteria impone regole nuove e più stringenti che fanno paura, soprattutto per le tempistiche. Per il resto sembrerebbe di no perché a febbraio è arrivato un finanziamento di 8 milioni di euro da parte della Regione, una parte della quale verrà impiegata per rifare il terreno di gioco, criterio imprescindibile per poter giocare in Serie B. L’anno del “Ceravolo”, inteso come impianto, sembra seguire quella brillante della squadra che ospita. Perché oltre l’ingente finanziamento della Regione, a Gennaio erano state levate le vetrate dalla tribune in modo da garantire più visibilità e numero di posti ma soprattutto dare un segnale forte: anche in Calabria si possono avere stadi senza barriere. La mossa coraggiosa voluta dal presidente rappresenta un altro record nell’anno dei guinness. Eppure tanto ancora c’è da fare e soprattutto, come vedremo tra poco, c’è ancora molto da fare per garantire la disputa della categoria. Così come nella società servono figure nuove e aggiuntive. Giugno per tanto diventa il mese in cui si comincia a delineare l’organigramma societario, soprattutto per quanto riguarda staff medico e settore giovanile, e la rosa con i primi nomi di mercato già quasi ufficiali. Il mercato non ha ancora aperto eppure Davide Veroli e Marco Pompetti sono già praticamente giallorossi. Si lavora insomma, dietro le scrivanie, si sogna un po’ dappertutto come dimostra la nascita di diversi nuovi club organizzati in varie parti d’Italia; tra questi significativo quello che inaugura il 10 giugno a Torino intitolato a Carlo La Forza.

LUGLIO – IL MIRACOLO DELLA 34° STRADA

Ne nasceranno tanti in questi dodici mesi e alcuni saranno protagonisti di domeniche indimenticabili, quelle fatte di partite e trasferte. La mente è già li quando l’estate fa capolino. Se negli anni passati i tifosi del Catanzaro volevano che la bella stagione non finisse mai, per non dover trovarsi in un inverno di sofferenza, stavolta si vorrebbe che luglio fosse di una settimana, perché ad agosto inizia il campionato di serie B. Lo si scopre proprio ora, esattamente il 12 luglio quando vengono presentati i calendari: il momento di segnare in rosso le date delle partite più importanti – derby col Cosenza soprattutto – e le trasferte più belle, Genova e Palermo per esempio. Il tutto mentre prosegue alacre il lavoro della società che ufficializza e porta a termine diversi colpi di mercato, soprattutto giovani e di belle speranze. Saranno loro, insieme ai veterani, a disputare la più bella amichevole degli ultimi anni: perché il 23 luglio si gioca Fiorentina – Catanzaro: calcio vero, calcio di serie A e contro una compagine la cui tifoseria è legata da un forte gemellaggio a quella giallorossa. Peccato, che per una cervellotica decisione, il saluto tra fratelli di tifo non possa avvenire data la decisione di far disputare la gara a porte chiuse.

La gara finirà 3 a 0 per i viola, prevedibile e senza drammi, ma il Catanzaro desta una buona impressione sulla scia della quale la società presenta anche la campagna abbonamenti: innovativa, equilibrata e con un sistema tutto telematico senza più ricevitorie adibite all’emissione: un modo per evitare furbizie a polemiche che avevano caratterizzato la prima parte di stagione e soprattutto la gara col Pescara nel giorno in cui si alza la coppa del campionato. Tutto sembra procedere per il meglio, anche questi “piccoli” dettagli: la società cresce, piano piano, anche negli aspetti extra campo e sembra davvero un miracolo. Come quello che sta avvenendo a Via Paglia, sede dello stadio dove generosi operai stanno facendo di tutto per consegnare uno stadio a norma per la prima in casa del Catanzaro prevista per il 28 agosto. Doppi turni di lavoro, una modifica alla viabilità per velocizzare il trasporto delle merci. Si corre: la squadra in ritiro, gli operai in campo. Ma basterà?

 AGOSTO – RITORNO AL FUTURO

Serve poco per capirlo perché arriva agosto, il mese delle ufficialità, quello che segna il ritorno del Catanzaro in serie B. Sotto gli ombrelloni, da Soverato e Sellia Marina (e anche oltre) la testa è lì, ai giallorossi e all’esordio. Sarà in trasferta a Cremona, ma prima due “anticipi” rendono frizzante l’estate catanzarese. Si inizia con la prima in Coppa Italia: un Catanzaro imballato supera 1-0 il Foggia, segna Curcio che di la a breve saluterà la compagnia. Poi si va a Udine: Vandeputte non basta, si perde 4 a 1 ma i segnali, così come avvenuto con la Fiorentina, sono incoraggianti. Ma il campionato è tutta un’altra cosa. L’esordio assoluto il 19 agosto: a Cremona uno 0-0 ottimo visto che siamo alla prima e la caratura dell’avversario. Ma non c’è tempo di pensarci troppo perché un’altra sfida incombe, la prima in casa contro la Ternana. In casa per modo di dire, visto che la sfida di avvicinamento è caratterizzata dalla fine dei lavori al “Ceravolo” annunciata dal sindaco Fiorita contrapposta alla scelta della Lega che non da l’autorizzazione. E allora si gioca a Lecce, ma a porte chiuse. Altra scelta discutibile in cui gran parte della “colpa” va al Comune di Lecce che da l’ok nonostante sappia che da tempo in zona stadio ci sia la festa patronale. Un piccolo grande caos mitigato dal primo successo in cadetteria della stagione. 27 agosto, Catanzaro – Ternana 2 a 1 con le reti di Biasci e Vandeputte. Due partite, 4 punti, agosto è positivo per i giallorossi (e non è finita) ed è ancora più di festa quando, in occasione dei suoi settant’anni, l’icona Massimo Palanca diventa cittadino onorario. Una celebrazione in Comune, una maglia celebrativa, tanti ricordi e commozioni riportano la mente al glorioso passato, con le prestazioni attuali che fanno pensare a un grande futuro. Specie dopo che, davanti a 12 mila spettatori, alla prima nel ristrutturato “Ceravolo”, il Catanzaro supera lo Spezia, 3 a 0. Da apoteosi.

SETTEMBRE – RE PER UNA NOTTE

“L’entusiasmo – capirete bene – è alle stelle” avrebbe detto Ameri: d’altronde dopo un inizio spettacolare ci sono tutte le premesse per fare bene. Bene ma non benissimo come invece sta accadendo. Perché settembre inizia con un’altra vittoria contro il Lecco (3-4) e soprattutto con il Catanzaro in vetta. Primo in classifica, in serie B: assurdo ma bellissimo. Tutti, in cuor loro, sanno che è ancora presto, che non vuol dire nulla ma sognare è bellissimo. Anche perché la prossima sfida è al Parma, stessi punti ma rosa e ambizioni diverse. Ma la passione spinge a crederci e così nel secondo sold out consecutivo in casa il Catanzaro affronta il Parma da capolista: 17 settembre, il giorno del risveglio “grazie” a cinque schiaffi degli emiliani. Ma il passivo di 0 a 5 passerà alla storia quando, a gara compromessa, tutto lo stadio canta e incita la squadra: uno spettacolo che il cronista di Sky non può evitare di sottolineare e che farà il giro del mondo. Come spesso accaduto negli ultimi anni il Catanzaro perde in campo ma vince sugli spalti. Ma stavolta è diverso perché la gara col Parma è una parentesi – se si pensa che è la prima sconfitta in casa dell’anno solare – e soprattutto la squadra reagisce bene giocando un’altra grande partita a Bari (2 a 2) e pareggiando in casa col Cittadella per 1-1. Sarà questa la prima partita dove sui biglietti di tribuna Ovest comparirà la scritta “Tribuna Bruno Cuteri” poiché dal 22 settembre quel settore è dedicato all’indimenticabile fotografo da sempre al seguito delle Aquile. Aquile che intanto si apprestano ad andare nel primo stadio da serie A della stagione: il Marassi di Genova, la prima trasferta “seria” dopo anni di oblio. E il popolo giallorosso è già pronto a mobilitarsi se si pensa che il settore ospiti va sold out in un paio d’ore e che molti tifosi acquistano prima il biglietto per l’impianto ligure che per la gara col Parma, che sarà temporalmente prima. Ma uno stadio così e una partita così, dopo anni di “campacci” e delusioni, non sono da mancare per nessuna ragione al mondo.

OTTOBRE – FIGHT CLUB

E alla fine, dopo novanta e oltre minuti di lotta si capisce che non perdere la trasferta di Genova aveva anche un importantissimo motivo extra tifo. Quello che accade l’1 ottobre è infatti pazzesco. La vittoria per giallorossa per 2 a 1 (Vandeputte e Brignola) è infatti la prima a Marassi della storia giallorossa e anche la numero 300 in serie B.

Una cifra tonda da festeggiare in un grande stadio davanti a un meraviglioso pubblico, mischiato in alcuni settori con quello doriano per una giornata di sport fantastica, al di la del risultato sportivo già di per sé meraviglioso. A rendere la giornata bellissima i ragazzi di Vivarini e quell’eroe di un club organizzato di Bologna che in un autogrill fa ripartire l’autobus in panne dei tifosi seguendo le indicazioni telefoniche di un amico meccanico: il boato al momento del rombo del motore del bus è quasi pari a quello per il gol di Brignola. Di boati per i gol giallorossi ce ne saranno altri in questo ottobre caratterizzato da una lotta in ogni partita in un campionato entrato nel vivo dove ogni sabato (o domenica o venerdì) è una sofferenza. Specie quando si vince di misura come a Bolzano contro il Sudtirol: decide Iemmello per la seconda vittoria consecutiva in trasferta passata alla cronaca per il racconto, mai realmente provato, di una consigliera comunale bolzanina che ha accusato di essere stata aggredita da alcuni tifosi giallorossi: vicenda mai chiarita e dai contorni chiaroscuri. Ci sono invece forti tinte giallorosse nella bella vittoria sul Feralpisalò del 21 ottobre: un 3 a 0 senza repliche che proietta il Catanzaro in zona promozione diretta. Ma la serie B è un campionato anomalo: per questo sognare è giusto ma anche non esaltarsi troppo. In tal senso la sconfitta di misura di Como che chiude il mese fa capire come la cadetteria sia un’altalena divertente ma pericolosa.

NOVEMBRE – BALLA COI LUPI

Le due altre successive sconfitte lo confermano: mai stare tranquilli, nemmeno dopo tre vittorie di fila, nemmeno nei minuti di recupero. La gara col Modena è un altro insegnamento. Al 92esimo Ambrosino coglie l’incrocio dei pali e trenta secondi dopo i canarini trovano il gol da tre punti. Sconfitta, non meritata ma sconfitta. Alla quale segue quella di Venezia: tre ko di fila per quello che è il momento più difficile dell’anno per una squadra abituata poco a perdere.

E allora benedetta sosta, periodo in cui fare festa e non solo perché la squadra sta andando bene ma anche perché il 2023 è un anniversario importantissimo per gli Ultras che festeggiano 50 anni di esistenza. Un compleanno importante, importantissimo da celebrare come si deve: il 18 novembre allora corso Mazzini è invaso da un bellissimo corteo fatto di fumogeni e bandiere con anche una mostra fotografica e birra a fiumi per celebrare una, se non la più, importante attrattiva sociale della città. Che finita la festa si prepara alla partita delle partite: il derby col Cosenza. La settimana è come sempre calda e l’incitamento alla squadra in quel di Soverato fa capire l’importanza della gara: “non vogliamo che giocate bene, vogliamo che vincete”.

E il Catanzaro esegue: 26 novembre, 2-0, il derby è ancora giallorosso. Se poi segna anche il catanzarese Iemmello la gara entra di diritto nella storia. Come la sua esultanza: il volo dell’Aquila sotto la curva ospite e la maglia “vi ho purgato ancora”. Dopo quella di marzo, questa è la seconda settimana più bella del 2023. Macchiata da un episodio fuori dallo stadio prima del derby quando un’auto con colori rossoblu viene aggredita in zona stadio. Qualcuno dice fossero tifosi vibonesi scambiati per cosentini, altri tifosi dei lupi un po’ troppo coraggiosi: restano le immagini di quello che si può considerare come il gesto più brutto dell’anno.

DICEMBRE – TUTTO PUO’ SUCCEDERE

Anno che si conclude non molto bene con tre sconfitte consecutive che rovinano, in parte, il Natale dei catanzaresi ma che vede dicembre come altro mese, comunque, con belle pagine da raccontare. Come la trasferta di Palermo: per stadio, blasone, storia uguale a quella di Genova. E, per la gioia giallorossa, uguale anche nel risultato per un’altra vittoria storica e bellissima e l’ennesima data da segnare nei libri di storia: 1 dicembre. Meno storica ma comunque bellissima la vittoria di otto giorni dopo contro il Pisa, ultima gioia dell’anno in un “Ceravolo” a festa ma non sold out.

Il pienone lo farà invece il 23 dicembre: il ritorno di molti tifosi che vivono fuori, la giornata dedicata a Massimo Capraro e il gemellaggio forte col Brescia rendono sugli spalti e fuori dallo stadio il clima bellissimo tra cori reciproci e una coreografia sempre molto bella. Brutto invece il risultato, 2 a 3, ma la classifica non preoccupa anche se non cambia pure tre giorni dopo la sconfitta di misura con la Reggiana. Li, a Reggio Emilia dove si era chiusa la prima parte dell’anno e la stagione precedente con la vittoria della Supercoppa, il Catanzaro perde di misura una gara dal peso diverso da quello di sette mesi prima. E questo simboleggia che anno è stato per il Catanzaro: il cerchio si chiude e il bilancio è più che positivo.

Due trofei, una promozione, la lotta playoff in serie B, uno stadio rimodernato, una tifoseria più matura e sempre molto presente in casa e fuori. A questo va aggiunto una società seria e organizzata, che cura i dettagli e tiene molto al lancio del brand e alla comunicazione, che si muove anche per migliorare il settore giovanile e le infrastrutture (da segnalare in tal senso l’acquisto del Poligiovino). Un insieme di aspetti di campo e non che ci fanno sperare per il futuro ma soprattutto ci fanno essere felici, gioiosi, allegri quando ripenseremo a quest’anno appena trascorso, tra i più belli mai vissuti per un tifoso del Catanzaro. E che per questo era giusto ricordare. Certe pagine, certi momenti vanno incastonati nella mente come succede con una canzone, un libro. O un film: d’altronde questo è stato l’anno del “Mamma Cinema”!

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