di Antonello Talerico*
L’idea di riportare una parte del mondo accademico (o un dipartimento o un corso) nel centro della Città rappresenta sicuramente una grande sfida ed al contempo una nuova esigenza non solo culturale, ma anche economica.
La nostra Università, cattedrale nel deserto, non crea allo stato un indotto economico per come dovrebbe essere (fatta eccezione per i pochi contratti di locazione) e, per come è nelle altre Città italiane, dove comunque anche i pendolari producono profitto o benefici economici sul Territorio.
La proposta deve essere valutata, per avere un senso logico, alla luce dei nuovi progetti inseriti nei contratti istituzionali di sviluppo, oltre a quelli di Agenda Urbana e delle nuove risorse provenienti dal PNRR. Gli investimenti saranno tanti ed importanti e, proprio per questo dobbiamo riportare una utenza importante in Città, in un momento drammatico da un punto di vista economico per tutte le attività commerciali oggi al collasso anche per il c.d. “caro bolletta” e per le conseguenze pandemiche.
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Ad ogni modo la realizzazione di questi progetti consegnerà ai cittadini catanzaresi una Città moderna, ricettiva e capace di determinare l’insorgenza di quelle condizioni per essere maggiormente attrattiva, con una implementazione dei servizi e della rete di trasporto e mobilità (con l’istallazione di impianti ettometrici), con la creazione di nuovi parcheggi (anche interrati) e con il recupero di quelli esistenti (parcheggio del politeama, parcheggio di Bellavista, etc.), con i plurimi interventi di recupero urbanistico e con ripercussioni importanti sul tessuto economico e sociale, anche attraverso il recupero del patrimonio immobiliare del centro storico (oggi fatiscente), ma anche degli altri quartieri che verranno riqualificati funzionalmente per un maggior sfruttamento sia da parte dei cittadini che da parte dei c.d. “pendolari” o “turisti”.
A parte ciò si deve considerare ancora la futura consegna della struttura dell’ex Ospedale Militare che diventerà sede della Procura della Repubblica e proprio in prossimità del Centro della Città.
Si aggiunga, ancora, che dobbiamo insistere sulla prospettiva di trasferire il Tribunale Amministrativo Regionale in Centro utile per attuare un vero e proprio progetto di Cittadella Giudiziaria concentrata nel cuore della Città.
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Del resto, la presenza di tutti i principali Ordini Professionali (Avvocati, Medici, Commercialisti, Notai, etc…) in Centro, crea buona parte di quelle condizioni che suggeriscono dei nuovi percorsi formativi in sede, con inevitabile aumento dei flussi in entrata per la Città (professionisti, studenti, utenza, etc…).
Pertanto, emergono degli indicatori importanti che potrebbero far convergere non solo le esigenze di un nuovo, quanto necessario, sviluppo economico del Centro, ma si potrebbe dare una maggiore risposta a quelle esigenze culturali e formative non solo per la presenza in Centro del Teatro, ma anche di quegli Uffici Giudiziari (e non) che sarebbero maggiormente fruibili proprio da parte degli studenti, specie quelli del Dipartimento di Giurisprudenza o discipline affini e, che consentirebbero finalmente al mondo accademico di unirsi strumentalmente a quello più strettamente giudiziario (in ragione della presenza di tutti gli Uffici Giudiziari: Tribunale, Corte di Appello, Corte dei Conti, etc…).
Ciò ancor più potrebbe facilitare una concreta attuazione non solo dei tirocini convenzionalmente previsti tra gli Ordini professionali e l’Università UMG, ma consentirebbe una importante attuazione dei tirocini formativi e di orientamento previsti per gli studenti del primo anno in virtù di una normativa ancora rimasta inattuata – anche per problemi logistici – nel nostro territorio.
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Proprio in quest’ambito l’Ordine degli Avvocati di Catanzaro unitamente all’Università hanno dialogato determinando l’attivazione del corso triennale in “Scienze investigative e criminologiche” (già 129 iscritti su 140 iscritti totali tenuto conto degli altri corsi attivi), che potrebbe trovare poi il suo continuum formativo nella Scuola Distrettuale Forense del Consiglio dell’Ordine Distrettuale di Catanzaro, la cui sede si trova proprio all’interno della Corte di Appello.
Certo è che taluni interventi che ho avuto modo di leggere in merito al dibattito dell’Università (almeno una parte dei corsi di più stretta connessione con gli Uffici presenti) in Centro, risentono, in parte, di un grave difetto conoscitivo della Città e della esistenza ontologica di tutte quelle condizioni che casomai, oltre ad un risveglio economico, apporterebbero un miglioramento del percorso accademico per una maggiore e più immediata fruibilità di tutte quelle attività di completamento formativo (tirocini) anche in ragione di una prossimità rispetto agli Uffici Giudiziari e/o di interesse culturale-sociale (teatri, musei, etc.).
Oltre a ciò ritengo, errato, assumere che tale operazione di “avvicinamento” del mondo universitario al Centro costituirebbe uno smembramento del Campus (queste sono le teorie portate avanti da chi questa Città l’ha svuotata o intende svuotarla, ancora, secondo logiche che rispondono ad esigenze diverse rispetto a quelle dei cittadini catanzaresi).
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Piuttosto, il mondo universitario inteso non solo come l’apparato e la comunità costituita dagli studenti, ma anche come quella realtà omnicomprensiva del corpo docenti (che arrivano il lunedì per ripartire subitaneamente il mercoledì), vivono poco la Città e la conoscono peggio, tanto da considerarla estranea, se non addirittura una vera e propria minaccia sino al punto di alzare le barricate ogniqualvolta si è tentato di avvicinare queste due importanti realtà Università/Città, con grave ripercussione su quel processo di integrazione probabilmente mai avviatosi e, da attribuirsi a ai tanti responsabili, che hanno predicato bene e razzolato male.
Del resto, spostare alcuni corsi e/o seminari di studio dell’Università in Città, oltre a favorire i percorsi formativi ante e post laurea costituirebbe anche una valida soluzione al superamento delle difficoltà gestionali e logistiche per via della carenza del numero delle aule per lo svolgimento delle lezioni dei corsi dei vari dipartimenti, ovviamente si dovrebbe altresì intervenire sul sistema dei trasporti assolutamente inadeguato ed insufficiente.
In conclusione, dobbiamo attuare una sinergia funzionale tra Città e Università, sotto il profilo economico – formativo, nella prospettiva di un comune obiettivo di crescita e miglioramento del territorio e, questo è possibile trasferendo alcune attività formative dei Dipartimenti (corsi di laurea e seminari) nel Centro cittadino, ove coesisterebbero con gli altri apparati del sistema giudiziario locale (Tribunali e Corte di Appello).
- candidato sindaco di Catanzaro, avvocato, presidente COA
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