Il Giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, dottoressa Gabriella Pede, all’esito della camera di consiglio, ha pronunciato oggi nei confronti di Simona Albano, difesa dagli avvocati Vincenzo Ioppoli e Francesco Iacopino, sentenza di assoluzione con formula piena “perché il fatto non sussiste”.
In particolare, secondo la tesi d’accusa la Albano, nella qualità di amministratrice di fatto della S.I.A.R.C. s.p.a., avrebbe commesso indebite compensazioni con lo Stato per crediti inesistenti pari ad euro 2.771.069, nonché omesso il versamento delle ritenute risultanti dalle certificazioni rilasciate ai sostituiti, per un ammontare pari a euro 1.452.242,98. Nell’immediatezza delle indagini, la procura aveva anche ottenuto dal Gip il sequestro dei beni per oltre 4 milioni di euro.
Nel corso dell’Udienza preliminare, la difesa della Albano ha prodotto i risultati dell’attività di indagine difensiva e una consulenza tecnica finalizzate a dimostrare l’infondatezza delle contestazioni elevate a carico della predetta imputata. Ancora, la Albano si è sottoposta a interrogatorio per chiarire la propria posizione e, all’esito, ha chiesto al Tribunale di essere giudicata nelle forme del rito abbreviato.
All’odierna Udienza il Giudice, esaminate le prove e sentite le discussioni delle parti, ha ritenuto infondate le pesanti accuse mosse alla Albano e, disattendendo la richiesta di condanna ad anni 2 e mesi 4 di reclusione avanzata dal P.M., ha pronunciato in favore dell’imputata sentenza assolutoria con formula piena, come richiesto dalla difesa, disponendo del pari la revoca del sequestro con restituzione di tutti i beni all’avente diritto
Commenta per primo