Ha strabuzzato gli occhi convinto di avere bisogno anche di una visita oculistica il paziente catanzarese di 63 anni che il primo settembre è andato a prenotare un esame al policlinico Mater Domini dell’Università.
“Venga alle 13.30 del 7 febbraio 2023 – recita il documento – e faccia prima anche il test anti-covid”.
L’esame in questione è il polisonnogramma, accertamento non invasivo eseguito per monitorare durante il riposo notturno una serie di parametri fisiologici tra cui il livello di ossigeno nel sangue, la frequenza cardiaca e la respirazione.
Si tratta peraltro di una prestazione saltuaria per cui la lunghissima attesa, oltre un anno e mezzo, non si giustifica con le liste per lo stesso tipo di accertamento. Insomma, altro che sonni tranquilli…
IL COMMENTO DE ‘A FILANDA
“A Filanda” non è una associazione politica, tutt’altro, tra i nostri scopi c’è quello di impegnarci per
rendere più bella la nostra città, più fruibile, non solo esteticamente e culturalmente, ma anche un
luogo dove i servizi sono efficienti e immediati. Per questo quando un nostro associato, che
evidentemente ha problemi di salute, ci informa che il nostro servizio sanitario regionale ha disposto
la prenotazione per un esame clinico (seppur non di routine) dopo 524 giorni, cioè nel 2023, non
possiamo esimerci dal rivolgere alcuni interrogativi ai responsabili del nostro sistema sanitario locale.
Premesso che quando un utente si rivolge al sistema sanitario, non lo fa per diletto, ma sempre su
richiesta di un medico, ci domandiamo, qual è il senso di eseguire una prestazione sanitaria un anno
e mezzo dopo la richiesta?
Ci piacerebbe, quindi, chiedere al Commissario Regionale della Sanità Dr. Guido Longo se è a
conoscenza dei tempi lunghissimi previsti dalla nostra A.S.P. per eseguire alcuni esami. E, poiché
siamo certi che non può non essere a conoscenza di tale stato di cose, ci piacerebbe anche chiedergli
quali interventi sta attuando per ridurre i tempi di prenotazione degli esami clinici.
La stessa domanda la vorremmo rivolgere al signor Sindaco della Città di Catanzaro che in quanto
autorità sanitaria locale, con funzioni esplicitamente riconosciute dalla legge, ha tutto il titolo per
sollecitare l’azienda sanitaria provinciale competente ad attuare le misure necessarie per garantire ai
cittadini il diritto sacrosanto alla tutela della salute, richiamato esplicitamente dalla nostra Carta
Costituzionale.
Anche al Signor Ministro della salute Roberto Speranza vorremmo chiedere se è a conoscenza delle
disparità di trattamento alla quale sono soggetti i cittadini calabresi, perché siamo certi che, simili
irragionevoli liste di attesa non sono comuni nella nostra nazione e ledono i principi di uguaglianza
garantiti dalla costituzione.
L’auspicio è che la prossima Giunta Regionale, qualunque sia il colore politico che uscirà vincente
dalle elezioni, affronti una volta per tutte il problema della sanità regionale calabrese e questo come
impegno prioritario e inderogabile, perché come diceva l’economista Keynes nel lungo periodo
“Saremo tutti morti”.
Giorgio Ventura – Presidente “A Filanda
Commenta per primo