Ancora violenza nel carcere di Catanzaro, una rivolta scaturita pare a seguito di una rissa tra detenuti, scoppiata per motivi ancora imprecisati.
“L’ennesimo episodio che ha messo a dura prova la professionalità e la competenza del personale di polizia penitenziaria che opera in situzioni di estrema difficoltà dovuta alla sempre maggiore carenza di organico e alla presenza di detenuti psichiatrici che risiedono all’interno di sezioni detentive comuni, problematiche che si vanno ad aggiungere al sovraffollamento e, aimè, ai focolai covid che si sono creati all’interno del penitenziario del capoluogo Calabrese”, lo riferisce Roberto MAGRO il Segretario Regionale del SiNAPPe.
E’ accaduto oggi, poco dopo le 13, che ha avuto inizio una vera e propria rivolta messa in atto da alcuni detenuti ma che in seguito ha coinvolto un congruo numero di ristretti.
La condizione si è via via inasprita e ben presto si è reso necessario richiamare in servizio il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria per cercare di circoscrivere i danneggiamenti all’interno del penitenziario e limitare le aggressioni al personale già in servizio che ha dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso cittadino per le lesioni subite.
All’esterno del carcere è stato indispensabile il pattugliamento dagli uomini della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato e dei Carabinieri.
Il SiNAPPe, attraverso il segretario Regionale Roberto MAGRO, attese le gravi circostanze che si stanno susseguendo, auspica da parte del Dap un intervento determinante atto a ripristinare la situzione del Penitenziario Catanzarese al fine di restituire dignità al personale che incessantemente e instancabilmente vi opera.
Il SiNAPPe vuole esprimere solidarietà ed apprezzamento ai colleghi che, non curanti del pericolo, hanno sedato la colluttazione ristabilendo l’ordine con la professionalità che li contraddistingue ed invia i migliori auguri di una pronta guarigione ai colleghi.
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