Reati su donne: in Calabria più maltrattamenti che violenze sessuali

Si sono svolti presso il Consiglio regionale della Calabria gli Stati Generali sulla violenza di genere. Ginestra è stato il titolo dato all’evento, teso a significare il concetto chiave della resilienza e del coraggio delle donne che si affrancano dalla morsa maschile.

Gli Stati Generali, organizzati dall’Osservatorio regionale sul fenomeno, hanno visto una lunga giornata di lavori, introdotti dalla coordinatrice Giusy Pino, assessore alle Politiche sociali di Catanzaro : “Abbiamo voluto un grande laboratorio, con un orizzonte nazionale, capace di mettere a frutto esperienze, progetti e idee, per quanto ambiziosi. Se non si comincerà a lavorare in seria sinergia investendo sulla parità di genere, sull’educazione emotiva e sentimentale, coinvolgendo così come stiamo facendo oggi, il territorio, le scuole, le istituzioni, i mass-media, continueranno ad esserci vittime predestinate di uomini violenti”

L’evento si è concluso in serata attraverso le parole dell’avv. Giusy Pino, che hanno messo in evidenza quanto il fenomeno della violenza di genere, in Calabria, sottolinei un quadro non confortante.

La Calabria infatti è sopra la media nazionale per i “reati spia” quali stalking e maltrattamenti contro familiari e conviventi e per i femminicidi; mentre è sotto la media nazionale per il reato di violenze sessuali. Secondo i dati Istat sugli accessi ai pronto soccorso per motivi di violenza la Calabria è tra i più bassi indici di incidenza d’Italia, ma, secondo la stessa nota ISTAT, i dati della Calabria non sono correttamente pervenuti. L’indice di femminicidi (0,33), superiore a quello medio italiano, va considerato come un indicatore importante sia della diffusione del fenomeno e sia della insufficienza del sistema di prevenzione, sostegno e protezione della donna e dei figli.

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