Primo giorno di green pass: pareri discordanti tra i ristoratori

UN GIRO IN CITTA'

Primo giorno di Green pass controverso tra i ristoratori di Catanzaro. L’entrata in vigore del sistema di controllo per le consumazioni ai tavoli di bar e ristoranti trova pareri diversi tra gli esercenti.

Per Francesco Chirillo, titolare di una catena di bar e ristoranti, si tratta di “una vergogna che provoca solo disagi e nessun vantaggio. Rispetto a ieri registriamo una flessione del 60% a fronte di maggiori costi per la persona in più agli ingressi – continua il ristoratore, ex presidente di Confesercenti -, e senza contare la confusione ad esempio per il ristorante all’interno di un centro commerciale, dove si entra senza querycode, mentre è d’obbligo per chi poi siede a mangiare”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Alfieri, titolare di un pub-pizzeria gourmet sul lungomare, il quale sui social sottolinea di “non essere contrario al vaccino, piuttosto all’apartheid perché di questo si tratta. Le leggi si rispettano, ma io ho 19 famiglie sulle spalle e non farò il controllore agli ingressi, dove il Green pass sarà esibito solo in forma volontaria. Confidiamo sulla maturità dei clienti”.

Mirea Rotundo di Fipe Confcommercio Calabria Centrale, che conta centinaia di associati, rimarca: “Crediamo che questa sia l’unica alternativa per evitare chiusure e penalizzazioni degli ultimi mesi. Penso – afferma la giovane ristoratrice, titolare di due locali etnici nel capoluogo di regione – che i clienti che vogliano trovare un ambiente sicuro si troveranno sicuramente a loro agio nei locali in cui viene seguita la misura di contenimento, mentre tanti altri mal sopporteranno questa costrizione. Abbiamo delegato una cameriera per gli ingressi. Rispetto ai giorni precedenti nei nostri locali nessuna flessione, speriamo continui così”

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