“Non solo Rai ma Legge per nette competenze del capoluogo”

La questione della sede RAI e della sua debole presenza nel Capoluogo, sollevata legittimamente in queste ore da alcune associazioni, è estremamente importante anche perché rappresenta plasticamente la fragilità di Catanzaro e la sua impalpabile rappresentatività politica.

Si ricordi che la nostra Città esprime oggi un solo Consigliere Regionale, sia pure chiamato alla Presidenza dell’Assemblea. C’è una forte crisi di identità e di rappresentatività che oggi dobbiamo tentare di colmare con fatti concreti e non solo con le pur utili rivendicazioni.
Le anomalie calabresi sono tante, alcune delle quali molto antiche, come la RAI che fu istituita a Cosenza ben 64 anni fa, altre molto più recenti, come la Direzione dell’Agenzia delle Dogane e altri Enti dello Stato.

Ho trovato una Città isolata e debole, mentre altre realtà urbane si stanno organizzando istituzionalmente e politicamente, come Cosenza-Rende che potrebbero essere chiamate presto ad un referendum per l’unificazione.

Noi pensiamo di avere le idee chiare. Ci sono due questioni, da me avanzate in campagna elettorale, che potrebbero riequilibrare l’asse politico-istituzionale. La prima è una Legge speciale per Catanzaro Capitale che fissi in maniera inequivocabile le competenze del Capoluogo e stabilisca senza tentennamenti o spinte localistiche che tutte le articolazioni dello Stato centrale abbiano sede a Catanzaro. Una legge che assegni anche consistenti risorse per il potenziamento dell’assetto urbano della Città, per la sua accessibilità e per l’incremento dei servizi pubblici a livello regionale e sovraregionale. Conto di parlarne nei prossimi giorni con il Presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso che sicuramente non sarà insensibile a questa esigenza e che potrebbe farsi promotore, assieme al Sindaco, di questa iniziativa legislativa.

La seconda è rappresentata dal progetto della Grande Catanzaro, che ha già preso forma in campagna elettorale e che già a settembre vedrà un primo step con la riunione dei Sindaci di tutti i Comuni limitrofi o prossimi al Capoluogo. Vogliamo formare una Città Metropolitana di fatto che possa migliorare la qualità della vita dei suoi 140.000 abitanti e proporre ambiziosi progetti coordinati in tema di ambiente, turismo, trasporti, energie rinnovabili, cultura.

Uniti saremo sicuramente più forti e potremo dire la nostra perché la nostra potrà essere una voce più robusta e autorevole.
Quanto alla questione specifica della RAI, che si inserisce in questo delicato contesto, voglio dire che a me piace combattere le battaglie che si possono vincere e non limitarmi alla protesta. La richiesta di spostare a Catanzaro la sede regionale della RAI, istituita come dicevo 64 anni fa e poi rafforzata dalla costruzione di una nuova e costosissima sede nel 1992, mi appare, sia pure legittima sul piano formale, non facilmente percorribile.

Invece è molto percorribile – e mi impegnerò al massimo in tal senso con il futuro Parlamento e il futuro Governo – l’ipotesi che Catanzaro possa avere una prestigiosa ed efficiente sede/redazione della RAI, con la dotazione di giornalisti, tecnici e tecnologie avanzate, in modo da coprire con facilità ogni evento. L’Amministrazione comunale può fin d’ora impegnarsi ad individuare una sede ampia, funzionale e soprattutto prestigiosa, tale da affermare la presenza del servizio pubblico in Città. Sono certo che questa battaglia, se supportata dalla rappresentanza parlamentare e regionale, potremo vincerla.

Infine, per quanto riguarda la sottovalutazione del Magna Graecia Film Festival da parte del TgR Calabria, non posso che stigmatizzare l’accaduto e avanzare una formale protesta ai vertici della RAI Calabrese

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