Massimo Palanca cittadino onorario del Comune di Amato

Con una manifestazione semplice ma molto partecipata l’amministrazione comunale di Amato ha conferito la cittadinanza onoraria all’ex calciatore del Catanzaro Massimo Palanca.

Il sindaco Saverio Ruga e gli assessori hanno ricevuto gli ospiti in una bella serata estiva in cui il giocatore ha fatto passerella per le vie del centro, dal Municipio passando nella piazza dominata dalla statua e la fontana di S. Francesco.

Numerosi cittadini hanno voluto la immancabile foto-ricordo e gli autografi che la bandiera giallorossa – accompagnato dalla gentile consorte – ha concesso di buon grado e col suo solito sorriso.

LA PARTE ISTITUZIONALE

Nell’ Anfiteatro Giovanni Paolo II, davanti ai ragazzi della scuola calcio festanti, tanti cittadini, sportivi e non, e parecchi amici venuti da Catanzaro, il sindaco Ruga ha tracciato un breve profilo risalendo ai ricordi personali legati a Palanca calciatore, ma valorizzandolo come portatore di cultura sportiva per i giovani e concludendo con un sentito augurio all’US Catanzaro per il prossimo campionato.

Gli ha fatto eco il vicesindaco Masi, ricordando che quella squadra rappresentava il riscatto di una regione e quanto Palanca fosse legato alla maglietta piangendo di dolore dopo il rigore decisivo sbagliato con la Triestina.

Sono seguiti gli interventi di alcuni ospiti, il dott. Nicola Canino con diversi aneddoti legati alle prime esibizioni del bomber in giallorosso; dell’ing Guido Mannella, nipote diretto di don Nicola Ceravolo; dell’avv. Antonio Ludovico e poi dell’ex dirigente arbitrale Pippo Capellupo. Sugli scaloni anche un altro ex atleta, Maurizio Raise.

Prima di ricevere l’onorificenza ha preso la parola anche lo stesso Massimo Palanca il quale si è detto “orgoglioso e felice della cittadinanza onoraria di Amato”. Sfoggiando la maglietta personalizzata consegnatogli dal sindaco Ruga, il ‘Re’ calcistico di Catanzaro ha detto senza mezzi termini che “il calcio di oggi non mi piace perché c’è competizione esasperata a danno dei veri valori sportivi.

I giovani vanno educati anzitutto al rispetto delle regole etiche ed i calciatori maggiori ricordino che gli esempi negativi sono quelli che rimangono più impressi. Ho smesso di giocare 32 anni fa – ha continuato il baffuto – e se ancora oggi qualcuno si ricorda di me significa che qualcosa di buono ho lasciato, non solo come calciatore.

Per questo sono orgoglioso di ricevere questi attestati di stima”. Un’ultima bacchettata ai genitori: “Non interferite nello sport dei vostri ragazzi e quando rientrano dalla partita chiedetegli se si sono divertiti, non se hanno vinto”.

E’ seguita la firma della cittadinanza onoraria consegnatagli ed esibita ai mille clic dei telefonini.

LA CODA SERALE

Subito dopo amministratori ed ospiti, Palanca e signora in testa, si sono spostati negli accoglienti spazi di Palazzo Caligiuri dove la tavolata ha potuto gustare un ottimo morzello innaffiato dai gustosi vini Lento delle omonime cantine locali.

Palanca, peraltro, ha confessato al microfono di essere un grande estimatore del piatto tipico catanzarese, dimostrandolo ogni volta che scende nella sua città d’adozione.

La serata, perfettamente organizzata dall’amministrazione comunale, è continuata tra ulteriori foto ricordo e dediche personalizzate, per un evento che, per quanto estivo ed informale, sarà annoverato tra i più emozionanti ed autentici delle attività istituzionali.

(Il comune di Amato ringrazia la Proloco nella persona di Evelina Mazzei per il contributo nell’organizzare la manifestazione e Roberto Talarico per la foto della presentazione)

 

 

 

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