Il rione Samà di Catanzaro torna a vivere l’atmosfera unica del locale di Massimo Curto, grazie alla volontà e alla determinazione della sua famiglia. Dopo la scomparsa di Massimo, avvenuta nel mese di ottobre a causa di un male incurabile, la moglie Emilia e le sue figlie hanno deciso di riaprire le porte del ristorante per onorare la memoria del marito e padre, continuando a diffondere il calore e l’amore che lui ha sempre trasmesso attraverso il suo lavoro.
Massimo era molto più di un pizzaiolo: il suo locale nel rione Samà non era solo un luogo dove assaporare un’ottima pizza, ma un punto di ritrovo per la comunità. Era un uomo che accoglieva tutti con il sorriso, regalando momenti di gioia e spensieratezza con la sua inconfondibile ironia. Chi non ricorda il suo motto, pronunciato sempre con il sorriso: “T’a fazzu Morza Morza o T’a Chjcu?”? Una frase semplice ma carica di quella simpatia che rendeva ogni visita al suo locale un’esperienza unica.
Le sue figlie, animate dall’amore e dal rispetto per il padre, sono state fortemente spronate dalla madre Emilia a portare avanti la tradizione familiare con la stessa passione e dedizione che hanno ereditato da lui. “Vogliamo ricordarlo ogni giorno attraverso questa attività, mettendo tutto l’amore e la passione che ci ha trasmesso”, raccontano commosse. “Il nostro obiettivo è che, assaggiando la pizza, i clienti possano sentire vicino papà, come se il suo calore e il suo spirito continuassero a vivere attraverso ciò che facciamo. Sarà il modo per far ricordare a tutti quanto fosse speciale e unico”.
La riapertura del locale rappresenta non solo un atto di amore verso la figura di Massimo, ma anche un impegno verso la comunità che lo ha sempre sostenuto. Le numerose persone che hanno partecipato ai suoi funerali testimoniano l’affetto e la stima che Massimo ha saputo conquistare in una vita di sacrifici e dedizione. “Crediamo che le persone tornino per l’affetto e la stima che ha lasciato in ognuno”, sottolineano le figlie, che vogliono portare avanti la tradizione del locale con il cuore e l’orgoglio di chi sa di avere avuto un padre straordinario.
Ogni pizza sfornata nel locale sarà un omaggio a Massimo e alla sua straordinaria capacità di unire le persone con semplicità e calore. “Speriamo che chi assaggia le nostre pizze possa percepire quel calore che papà sapeva trasmettere a tutti”, aggiungono le figlie. “Continueremo a seguire il suo esempio e a celebrare la sua memoria, con il profumo della pizza che riempie il rione Samà di famiglia e autentica felicità”.
La riapertura del locale di Massimo Curto non è solo una celebrazione della sua eredità, ma anche un simbolo di speranza e continuità. Attraverso questa attività, Emilia e le sue figlie vogliono dimostrare che l’amore, la passione e il sacrificio possono davvero lasciare un segno indelebile, unendo passato e futuro sotto lo stesso tetto.
Un targa, voluta dall’amico Paolo Costa e sostenuta da tanti altri abitanti del quartiere, è stata consegnata ai familiari in ricordo del compianto pizzaiolo ed in forma beneaugurante per il prosieguo dell’attività commerciale.
F.V.