“Handicappati? Uno svarione, io sempre sensibile verso disagiati”

“Mi dispiace davvero che un termine anacronistico, sfuggito come può succedere nel corso di un’intervista, rilasciata peraltro in un momento particolarmente concitato anche se felice ed emozionante, abbia turbato la comprensibile sensibilità di molti.

Mi dispiace davvero ma credo che questo non intacchi la sostanza del mio ragionamento e soprattutto delle convinzioni e dei valori con cui per tutta la mia vita mi sono occupato di sport e di politiche sportive. Per questo nella mia prima intervista da assessore allo Sport, ho rivolto il mio primo pensiero alle persone svantaggiate e ai meno giovani, spiegando che dobbiamo impegnarci in modo che possano sentirsi insieme con tutti noi parte della nostra comunità.

Lo sport deve essere prima di tutto inclusione sociale e tutte le persone che lo desiderano devono avere il diritto di praticarlo, di disporre di strutture e di potervi accedere. Sono sempre stato convinto di questo e per questo obiettivo sarò ben lieto di accogliere ogni istanza e ogni proposta da qualunque parte provenga e in spirito di collaborazione. La stessa che mi accingo a chiedere a Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, cui mi lega un antico e ottimo rapporto e che sono certo non farà mancare i suoi preziosi suggerimenti”.

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