Una folla di gente silenziosa ed attonita è accorsa nella capiente chiesa del Sacro Cuore a Casciolino, quartiere marino di Catanzaro.
Sguardi persi, occhi interrogativi, commenti increduli per la morte volontaria di Piero Durante, ragazzone di 60 anni innamorato della vita, della famiglia, dei suoi riferimenti, tra cui amici, calcio e lavoro.
Ci sono volute le chiavi dell’auto per identificarlo visto che i documenti li aveva lasciati nella vettura parcheggiata nei pressi del policlinico. La salita lungo la scala antincendio della imponente struttura a Germaneto, poi il tragico volo che non gli ha lasciato scampo.
Lo aspettavano al lavoro, non ci è voluto mai arrivare. Qualcosa di ancora inspiegabile dev’essere accaduto nella sua testa impegnatissima in un lavoro di collaborazione notarile in cui si era sempre distinti per affidabilità ed attaccamento. Un sorriso sempre stampato sul viso, una parola di amicizia per tutti, una signorilità etica immediata in ogni rapporto con gli altri.
IL CELLULARE
Nessuna spiegazione dell’insano gesto neppure dal cellulare. Si pensava che l’apparecchio fosse disperso, invece era all’interno dei vestiti. Forse dopo lo standby in seguito al trauma, ha ripreso a squillare nei tentativi seguenti. Ma all’interno nessun indizio, nessun messaggio, alcuna telefonata prima della decisione estrema.
L’OMELIA
Ad officiare il rito padre Paolo Sergi, parroco del Sacro Cuore. “Da oggi in avanti continuerete a volergli bene, ad amarlo, perché la morte non spezza i vincoli di unione. Lo presentiamo al Signore, siamo qui nella nostra fede, perchè venendo in chiesa i cristiani cercano qualcuno. E noi cerchiamo Gesù risorto oltre che a salutare il nostro fratello Piero. Lo preghiamo perché interceda con Dio affinchè accolga questo nostro fratello per il bene compiuto, l’amore che ha donato sulla terra ma anche con le sue fragilità. E gli chiediamo che conforti anche noi smarriti, chiamati a riscoprire il nostro essere cristiani, e la forza di esserlo. Perchè i cristiani seguono Cristo nel buio della notte, cioè la morte, fino alla luce della risurrezione eterna.
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