Elezioni: Frank Santacroce sbatte la porta e lascia Forza Italia

Alla base della frattura gli insanabili dissidi con Mimmo Tallini

Dopo aver contribuito alla nascita di Forza Italia e tanti anni di fedele attività con gli azzurri l’avv. Frank Mario Santacroce abbandona malamente il partito di Berlusconi. Alla base della frattura gli insanabili dissidi con Mimmo Tallini che, secondo i rumors, ne avrebbe bocciato l’inserimento tra i candidati alle prossime regionali.

“Dopo un’attenta valutazione e dopo esserne stato uno dei fondatori in Calabria ritengo sia concluso il mio percorso all’interno di Forza Italia” afferma  l’ex consigliere regionale azzurro e già sindaco di Albi, suo paese natale.

LE ACCUSE

“Un partito che a livello locale è incapace di garantire un dibattito interno democratico, con continue decisioni prevaricatrici e verticistiche e senza alcun coinvolgimento della base elettorale non merita l’appoggio e il sostegno di chi da anni contribuisce e cerca di costruire e garantire un immagine pulita verso le istituzioni e gli elettori. Se a ciò aggiungiamo anche la gravissima presenza ai vertici provinciali di personaggi come Domenico Tallini che, nonostante sia indagato per reati gravissimi nel processo Farmabusiness continua, nel silenzio-complice dei vertici nazionali e regionali, a fare il commissario provinciale e addirittura partecipando attivamente alle scelte politiche del territorio e non da ultimo anche alle scelte delle candidature alle prossime elezioni regionali, allora vuol dire che non c’è nessuna volontà di avviare un profondo processo di rinnovamento nelle persone e nel modo di fare politica”

 

“Per quanto si possa essere garantisti – aggiunge Santacroce – alcune scelte segnano in modo netto la volontà del partito a mantenere relazioni e contatti che andrebbero messi in dubbio e non alimentati e almeno per ragioni di opportunità e trasparenza al di là dei falsi proclami di chi diceva di essersi dimesso e poi non l’ha fatto. Ma anche sul piano politico, chi dal ruolo di presidente del Consiglio regionale ha portato avanti la battaglia a favore dei vitalizi per la politica e solo grazie a una sommossa mediatica ha bloccato questo abnorme provvedimento, fa capire che non c’è alcuna volontà di cambiare strada, affidandoci a chi ha dimostrato anche inaffidabilità in termini amministrativi.

EMORRAGIA AZZURRA

Negli ultimi due anni, solo nella città Catanzaro hanno abbandonato il partito più della metà dei consiglieri e assessori comunali, e non da ultimo il vice presidente del Consiglio provinciale Montuoro. Tutte persone per bene e anche con il sindaco di Catanzaro Abramo e con il presidente del consiglio comunale Polimeni ha dimostrato di non saper dialogare, cercando sempre di prevaricare, litigando sistematicamente con tutti e ora con me.

Altri 60 amministratori comunali di tutta la provincia faranno la stessa cosa non votando più Forza Italia. Il coordinamento regionale ha scelto di stare al fianco di Tallini e ora se ne assumerà le responsabilità e vedremo chi continuerà a votare Forza Italia in queste condizioni. Un partito, specie quello catanzarese, capace di revocare valenti dirigenti, come a Chiaravalle Maria Teresa Sanzo senza neanche dare una motivazione, è un grave segno di inciviltà politica che non può essere sottaciuto”.

POCHE IDEE ED INVIDIE

“Abbiamo sperato – continua – che il neo coordinatore regionale Mangialavori garantisse tutte le anime presenti nel partito ma evidentemente non ha ben compreso che non è semplicemente garantendo la candidatura anche al sottoscritto che si risolvono i problemi, ma estirpando dal partito quei soggetti che non vogliono il dialogo e la condivisione e consentendogli di fare i padri padroni senza regole uguali per tutti. Il partito deve essere confronto democratico, ma qui è solo una lontana illusione.

Qui c è solo un vuoto di idee e pettegolezzi. È evidente che a qualcuno ha dato troppo fastidio il legame con la ministra Carfagna e, quindi, una forte indipendenza e autonomia dagli schemi precostituiti di chi vuole svendere il partito alla Lega, ma resta il fatto che la ministra è stata l’unico politico che sta recuperando il gap, amministrativo, culturale, sociale e ora anche infrastrutturale che esiste tra nord e sud.

Hanno perfino dato fastidio ai coordinatori locali i continui incontri social e webinar organizzati di temi sociali con l’amico e collega Salvatore Rocca con tanti parlamentari azzurri e con la stessa Carfagna, a riprova del fatto che in Calabria qualcuno gioca a non far crescere il partito ma solo pensa a tutelare il proprio orticello. A questo punto insieme ai tanti amici che hanno sollecitato questa scelta ci indirizzeremo verso progetti più seri, più credibili e con programmi e idee rivolti a risollevare le sorti della Calabria, lontani da logiche spartitorie e di interessi personali e, comunque, sempre a sostegno del candidato governatore Roberto Occhiuto, che merita tutta la fiducia per raggiungere un traguardo importante e proseguire nel progetto ambizioso e concreto che la compianta Jole Santelli aveva già iniziato.

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