Donato: “Il destino di Catanzaro è nelle nostre mani”

LETTERA ALLA CITTA’ di VALERIO DONATO*

In vista del 12 giugno, voglio ringraziare coloro che si sono adoperati per costruire le dieci liste con cui intendiamo ridare a Catanzaro la possibilità della Rinascita. E ringraziare i cittadini che dimostrano affetto e partecipazione alle nostre iniziative.

La nostra presenza è il segno che questa città ha preso in mano il proprio destino. Abbiamo avuto il coraggio di mettere in piedi un Progetto civico e politico che consegniamo alla collettività.

E l’abbiamo elaborato, intuendo che questo tornante della storia – con un sistema politico in trasformazione e l’Occidente alle prese con una guerra disastrosa – consente (e forse impone di avvalersi di) spazi di autonomia nell’interesse delle comunità.

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Catanzaro è una città importante del Mezzogiorno, ma, diventata un capoluogo invisibile, stenta ad esercitare qualsiasi ruolo persino nella sua stessa provincia. È in tal senso agevolmente comprensibile quale sia la responsabilità che l’intera coalizione sta assumendo. E quale disastro sarebbe per Catanzaro, se prevalessero candidati calati dall’alto e sostenuti dai teorici dell’incompetenza al potere.

Il nostro auspicio è far diventare Catanzaro una città normale. Nei servizi, nell’economia, per il welfare, per le infrastrutture materiali ed immateriali.

Ma dobbiamo anche ricostruire relazioni con le città e i borghi della provincia, che al momento viaggiano per conto loro, perdendo il valore aggiunto delle sinergie. Dobbiamo ridare funzioni riconoscibili a Catanzaro, insistendo per una legge speciale che ne valorizzi lo status di leader istituzionale della Calabria. Dobbiamo connetterla col resto del Paese, per farle vincere le sfide globali in un’ottica euro-mediterranea.

Ciò che è urgente, è fermare il declino di una città in cui la disarmonia urbanistica mette in sofferenza il centro storico, i quartieri e la stessa Catanzaro Lido, là dove c’è un’esplosione di attività commerciali e, insieme, un problema di sicurezza. È una tendenza al peggioramento che va fermata, perché se Catanzaro non recupera le sue funzioni direzionali, le spinte centrifughe che stressano la coesione del sistema – regione, a perderci è l’intera Calabria.

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Ai cittadini intendiamo esporre le soluzioni per affrontare i problemi, per completare le opere e mettere a terra i nuovi progetti. La prima questione – simbolo dei ritardi e dell’incapacità di spendere 20 milioni di euro – di cui ci occuperemo, è la scandalosa incompiutezza del Porto: un’infrastruttura la cui mancanza ha rubato al territorio sviluppo e opportunità.

Sulle problematiche della sanità e delle politiche sociali, specie per le disabilità, abbiamo le idee chiare. È un dramma, l’isolamento in cui sono lasciati coloro che hanno bisogno di continua assistenza. E sulla sanità è fermo il convincimento che Catanzaro deve diventare la Città della Buona Salute e della Ricerca Scientifica. Abbiamo le professionalità giuste e un notevole know-how. Bisogna accelerare i processi già innescati per la nascita dell’ “Azienda Ospedaliero Universitaria R. Dulbecco”.

Ai cittadini, alle donne, ai giovani e agli anziani chiediamo di stare con passione da questa parte. Imprimiamo assieme la svolta per la Rinascita!

* CANDIDATO SINDACO PER CATANZARO –

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