Di Lieto: “Im-par condicio, nuove regole per impedirci chiusura elettorale”

Riceviamo e pubblichiamo da Francesco Di Lieto*

Il Comune di Catanzaro ci ha vietato di utilizzare spazi pubblici per la chiusura della campagna elettorale.
Avevamo chiesto di chiudere questo lungo ed avvincente percorso su corso Mazzini, nei giardini “Nicolas Green”.
Nel pomeriggio di ieri, con nota prot. 87055, ci è negata questa possibilità.
Le motivazioni vanno ricercate nel punto j della Delibera n. 153 assunta il 28 aprile 2022.
Pare, infatti, che in piena campagna elettorale, la Giunta abbia trovato il tempo di riunirsi, magari in seduta notturna, per stabilire nuove regole, assolutamente restrittive e liberticide, oltre che in evidente violazione con la libertà di espressione e delle indicazioni fornite dal nostro legislatore.
Questi sono!
Deve far riflettere come neppure le opposizioni o sedicenti tali, abbiano pensato di denunciare l’adozione di siffatte disposizioni.
In fondo a Catanzaro vige il pensiero unico e, quando si tratta di far quadrato contro le liste scomode…son tutti uguali.
E così hanno pensato bene di mettere in piedi una conventio ad excludendum.
Come sempre la democrazia si predica nelle piazze e si uccide nelle segrete stanze.
Del resto che la nostra presenza fosse scomoda è apparso fin troppo evidente.
Basta pensare all’insofferenza delle trasmissioni RAI che ci hanno volutamente e sistematicamente ignorato.
Quella stessa azienda che ha garantito alle forze che sostengono il governo del Draghistan una copertura mediatica senza limiti e senza riguardo alcuno, sacrificando ogni equilibrio informativo.
La stessa RAI che ha avuto modo di dimostrare l’assoluta marginalità di Catanzaro.
E, guarda caso, siamo stati gli unici a sottolineare il sistematico disinteresse verso il capoluogo di regione e l’umiliante processione verso la sede di Cosenza.
La RAI non è una azienda privata – come le tante emittenti che in questi giorni si sono inchinate alla voce del padrone.
L’azionista di riferimento della RAI è il parlamento.
Per questo motivo abbiamo ritenuto doverosa una clamorosa protesta contro una sistematica spoliazione da parte di una classe politica che non ha voluto offrire alla città capoluogo una sede RAI degna di questo nome.
E siamo giunti fino a disertare la tribuna elettorale del 7 giugno. Non è una questione di campanile, ma di dignità.
Quella dignità che lunedì sera ci consentirà, laddove riuscissimo ad ottenere un risultato importante, di gridare in faccia ai vari Vespa & C. che Catanzaro non dimentica.
Potranno toglierci le piazze ma non potranno impedirci di festeggiare.
Questa sera, infatti, ci ritroveremo su Viale dei Normanni, rigorosamente all’interno di uno spazio privato, per non indispettire lor signori.
Appuntamento dalle 18 al Bar EGO per ascoltare buona musica e per dimostrare che un’altra città è possibile.
A farci compagnia, tra gli altri, ci sarà il Prof. Giancarlo Costabile protagonista del laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia all’UniCal.
A sottolineare che di ndrangheta siamo i soli a parlare.
Solo chi è stufo, ma per davvero, di questo sistema è invitato a partecipare.

*candidato sindaco di Catanzaro, vicepresidente Codacons

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