Corsi: “Discariche, o spariscono o facciamo denuncia in Procura”

E’ fatto ormai quotidiano scoprire che in città proliferano “discariche” estemporanee ed abusive che nascono da un senso di inciviltà di pochi cittadini, almeno lo si spera, ma che si moltiplicano per una manifesta incapacità organizzativa ed amministrativa, oltre che di indirizzo politico, dei settori chiamati a rispondere di un servizio tale da garantire una decente qualità di vita.

A dirlo è il consigliere comunale del gruppo misto Johnny Corsi.

A poco servono le proteste dei cittadini che responsabilmente seguono le indicazioni per la raccolta differenziata, che sono la gran parte, se poi la risposta ed il controllo si arena su un corto circuito burocratico che serve solo a coprire probabili complicità fra i diversi Enti intermedi, fra gli stessi e il soggetto privato titolare del contratto di servizio.

Discariche incriminate

Via Smaldone e Via Orti nel quartiere di Gagliano sono l’esempio emblematico del corto circuito creato ad arte, dove la Provincia ed il Comune di Catanzaro fanno melina e la Sieco, che gestisce il servizio, spesso “non vede” o fa finta di non vedere. Così Catanzaro si trasforma in una città discarica a cielo aperto con la caratteristica della moltiplicazione territoriale, diventando brutta ed incivile. Ma su tutto si inserisce in modo preoccupante il problema della “salute pubblica” e della “sicurezza” per il proliferare dei cinghiali, un pericolo per i cittadini, che fra poco passeggeranno anche su Corso Mazzini, mentre l’assessore all’igiene Domenico Cavallaro continua la sua recita, vecchia e conosciuta, del gioco delle tre scimmiette e gli Enti, come la Provincia non esercita il suo dovere di custodia delle sue proprietà che dovrebbero essere recintate in presenza di manifesta incapacità di gestione e controllo.

Su tutto resta un fatto incontrovertibile che chiama la responsabilità dei singoli Enti, quello che la bonifica deve essere fatta e subito e che bisogna ripristinare le forme di controllo del territorio, con le fototrappole, per sanzionare e punire chi ha comportamenti incivili, che non possono sempre essere la giustifica di una mancata e decente risposta amministrativa. Quella che in altre circostanze vede la Sieco chiamata a svolgere, sempre dietro compenso della Provincia, la pulizia straordinaria del Parco della Biodiversità. Catanzaro non può essere un giardino solo in modo monotematico ed in un solo sito, deve essere tutta considerata tale e pertanto bisogna controllare, gestire e sanzionare.

Minaccia Procura

In tal senso ritenendo che le chiacchere ormai stanno a zero, chiediamo l’immediata bonifica dei siti di Via Smaldone e di Via Orti ed il loro controllo, come già esisteva in Via Smaldone con le fototrappole, quelle sparite nella gestione Cavallaro, entro e non oltre il prossimo martedì 15 giugno.

Decorso tale termine provvederemo a depositare formale esposto per attentato alla salute pubblica ed alla incolumità dei cittadini alla Procura di Catanzaro, richiamando la responsabilità del presidente Provincia, nonché sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, del direttore generale della Provincia, Valeria Fedele e di Domenico Cavallaro assessore all’igiene del comune di Catanzaro.

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