La scuola lo aveva lasciato in aula mentre la classe era partita in gita.
I fatti risalgono al 2019 quando la madre del piccolo disabile Alessandro (nome di fantasia) aveva chiesto spiegazioni all’insegnante di sostegno il quale candidamente ha ammesso di essersene dimenticato, convinto che il piccolo non avrebbe partecipato.
La famiglia di Alessandro ci rimase malissimo e chiamò in causa la scuola catanzarese, rinvenendo gli estremi della condotta discriminatoria.
Dopo due anni di istruttoria il Tribunale civile di Catanzaro ha espresso parere favorevole ad Alessandro, riconoscendo la discriminazione del minore.
La famiglia, rappresentata dall’avv. Francesca Parise, ha ottenuto un risarcimento di € 2.000
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