“Che fine hanno fatto i lavori di gallerie S. Giovanni e Carlo V”?

LETTERE IN REDAZIONE

Riceviamo e pubblichiamo intervento di un cittadino

Da circa un anno la ditta “Costruzioni De Nisi” è risultata aggiudicataria, con un ribasso economico del 18,18%, e un punteggio complessivo di 99,14 per la procedura del risanamento conservativo, restauro e riqualificazione funzionale delle gallerie del Complesso monumentale, di largo Prigioni e per l’allargamento di un tratto della carreggiata di Via Carlo V, compreso tra lo svincolo del viadotto Morandi e piazza Matteotti.

Una pratica complessa iniziata con l’amministrazione Olivo e che questa volta l’amministrazione comunale guidata da Sergio Abramo ha portato avanti grazie anche al Settore Grandi Opere diretto dall’Ing. Laganà nei svariati incontri tenutosi presso la Regione Calabria che hanno anche consentito la riattivazione del finanziamento.
Tale intervento consente soprattutto l’accesso al centro storico dal ponte Morandi senza risalire la città, attraverso la rotatoria, fino a piazza Stocco per poi ridiscendere verso il centro storico creando ingorghi nei nodi viari cruciali.

Tratto cruciale

Il tratto cruciale di via Carlo V da risanare è quello che dalla scala di accesso alla stazione “Pratica” della Ferrovia della Calabria (ex Calabro Lucana) si congiunge con la bretella che proviene dal ponte Morandi. Ovviamente per praticare questo tipo di intervento sono necessari lavori di adeguamento dell’attuale sede viaria; tali adeguamenti consistono nell’allargamento della strada,  nell’eliminare la sosta degli autoveicoli lungo il lato destro della strada nel senso di marcia e nella  creazione di marciapiedi per il transito pedonale.

Per rendere la strada percorribile a doppio senso di circolazione è necessario quindi che la stessa sia totalmente sgombra dagli automezzi in sosta sulla carreggiata attuale. Per raggiungere tale obiettivo è necessario recuperare superfici per creare nuovi parcheggi in sostituzione di quelli che dovranno essere eliminati.
Il progetto proposto su Carlo V è suddiviso in tre interventi:

A : “a cavalcavia sulla ferrovia” realizzazione di parcheggi e percorsi pedonali
B: realizzazione di sbalzo per percorso pedonale
C: riempimento con realizzazione di parcheggi e percorsi pedonali.

Era il lontano Settembre 2020 quando venne stipulato il contratto d’appalto con la consegna prevista dell’intervento entro i due mesi successivi.
Ora distanza di un anno è doveroso sapere il perché del mancato inizio dei lavori di questa opera importante per la città.
Per una ditta che è risultata aggiudicataria di un appalto pubblico mediante una gara con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa, avendo già firmato il contratto ed essendo intervenuta la consegna dei, sussistono fattispecie per le quali può esimersi (o comunque rinunciare) dal dare esecuzione al contratto senza incorrere in penali o risarcimento dei danni?

Ipotesi inadempienza

E’ importante evidenziare che la sua eventuale  intenzione omissiva (rinunciare a dare esecuzione ad un contratto di appalto già stipulato) laddove si realizzasse, darà luogo ad un’ipotesi di inadempimento contrattuale. In altri termini, l’operatore vincitore della gara (aggiudicatario), con la stipula del contratto, è divenuto “contraente appaltatore”, per cui la sua eventuale volontà di non dare esecuzione alle prestazioni dedotte in contratto non potrà che dar luogo ad un inadempimento contrattuale.

Pertanto, se si dovesse verificare un ingiustificato inadempimento, cioè se l’appaltatore, senza valide ragioni, rifiuta di eseguire il contratto, non può che “subire” il pregiudizio (legittimo) dell’incameramento della garanzia definitiva.
Chiedo pertanto al Settore Grandi Opere e al Settore Lavori Pubblici del Comune di Catanzaro di notiziare i cittadini sullo stato della pratica, Catanzaro ha bisogno di risposte certe e non può più attendere.

Stefano Veraldi

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