Belcaro: “No a ostruzionismi, pensiamo tutti alla città”

riceviamo e pubblichiamo da Nunzio Belcaro*

E’ giunta l’ora di fare chiarezza e di tornare in Consiglio Comunale per adempiere ad un preciso obbligo di legge, l’elezione del presidente e del vicepresidente dell’Assemblea. Puntare alla paralisi del Comune per ottenere una impossibile rivincita elettorale, è inaccettabile eticamente e politicamente.

Per chi fa politica non esiste Agosto e non esistono ferie, se è necessario. Si convochi immediatamente il Consiglio comunale e si consenta l’avvio effettivo della legislatura. Se ciò non dovesse avvenire per assurde e ciniche tattiche, non ci resterebbe che appellarci al Prefetto per chiedere il rispetto della legge.

Ai consiglieri eletti con Donato chiediamo solo di non assecondare una “strategia” mossa solo da un sentimento di rancore che avrebbe come unico risultato rendere inagibile l’esercizio del ruolo dei Consiglieri, eletti per risolvere i problemi della città.

I comunicati dell’ex coalizione denominata Rinascita, continuano a non portare la firma dei consiglieri eletti per mascherare un evidente dato di fatto: tale alleanza elettorale si è di fatto disintegrata dopo l’elezione di Nicola Fiorita.

Stiamo assistendo ad una crescente popolarità del Sindaco che in sole tre settimane ha risvegliato il senso civico dei Catanzaresi, ottenendo primi e significativi risultati sul terreno del rispetto delle regole e del contrasto delle emergenze (idrica, sicurezza, sanità). Basterebbe l’operazione condotta contro gli allacci idrici abusivi, che sottraevano quantità importanti di acqua alla collettività e risorse economiche al Comune, per caratterizzare questo promettente avvio della Sindacatura.

Sono convinto che la linea di una continua tattica ostruzionistica, non sia condivisa da una parte significativa dei consiglieri eletti nelle liste d’opposizione. Se così non fosse, il candidato sindaco di Rinascita potrebbe tranquillamente guidare la sua coalizione ad eleggere un proprio esponente alla carica di Presidente del Consiglio o, in alternativa, mettere in atto l’irresponsabile minaccia (solo declamata per la verità) delle dimissioni di massa per tornare alle urne nella prossima primavera.

Ora spetta ai Consiglieri Comunali (e non al Prefetto, ci auguriamo) dimostrare con i fatti l’attaccamento alla Città e la reale volontà di lavorare, ognuno nel proprio ruolo, per superare problemi e aprire nuove prospettive di sviluppo per il Capoluogo.

*consigliere comunale CambiaVento

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