Sinodo diocesano, consegnate 126 relazioni a mons. Maniago

Con una partecipata e propositiva assemblea di fedeli, presieduta dall’Arcivescovo Claudio Maniago, si è conclusa nella Parrocchia di Roccelletta di Borgia la fase diocesana del Sinodo dedicato all’ascolto del Popolo di Dio. Centoventisei relazioni di sintesi, frutto di decine di incontri tenuti nelle comunità parrocchiali, nelle scuole, per strada, hanno costituito la fonte per la redazione del documento di sintesi elaborato dalla commissione sinodale diocesana da presentare alla CEI ed al Sinodo dei Vescovi.

A tutto il Popolo di Dio della chiesa diocesana di Catanzaro-Squillace, il ringraziamento e il compiacimento dell’Arcivescovo Maniago che ha assicurato:

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Questo documento pesa molto e mi farà da guida perché nasce dallo Spirito Santo! Grazie davvero al Signore perché ci ha fatto vivere questa esperienza davvero bella ed entusiasmante dello Spirito: avete mostrato il volto bello e gioioso della Chiesa, un volto che deve risplendere sempre di più con l’obiettivo di rinsaldare il cuore di tutti noi”. “Oggi – ha detto Maniago – non siamo qui per dire che è stato bello e che è tutto finito! No, non è così, perché invece qui c’è la nostra Chiesa che è il sogno di Dio, perché sappiamo bene che la Chiesa l’ha pensata il Signore. La Chiesa non è qualcosa di astratto e tutti noi stiamo qui a dimostrare di essere la realizzazione di questo sogno di Dio che altro non è che una vita nuova del genere umano”. I

l percorso sinodale ha costituito occasione di maturazione e crescita per le varie comunità parrocchiali e per tutte le realtà dove è stato possibile vivere questa esperienza.  Dopo il primo momento di entusiasmo sono subentrate perplessità ed incertezze, mosse anche dalla novità dello stile sinodale, che ha messo fin dall’inizio al centro l’ascolto reciproco in contesti anche piccoli; in ogni caso, non hanno fatto desistere ma, al contrario, hanno spinto a cercare, con spirito di comunione, soluzioni ingegnose per riuscire a suscitare la curiosità dei parrocchiani e far capire loro, l’importanza di questa occasione, ad oggi, unica nel suo genere.  Comunione, partecipazione e missione sono come le tre “compagne” di viaggio con le quali camminare assieme, prima con i fratelli nella fede e poi con ogni altro uomo.

Un incontro  arricchito da significativi contributi di alcuni testimoni privilegiati (sacerdoti, famiglie, operatori del volontariato, insegnante, giovani, consacrati) che hanno arricchito il vissuto comunitario di un pomeriggio di speranza per la chiesa diocesana.

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