“Il percorso fra incertezze elettorali, la Naca e la necessità di voto”

riceviamo e pubblichiamo da Vincenzo De Sarro*

Percorrendo le strade della città le persone che incontro mi rappresentano una certa difficoltà nell’individuare la coalizione da sostenere alle prossime elezioni in quanto, a parer loro, non è normale ciò che si sta verificando nella formazione delle diverse forze elettorali.

A parer mio ciò che si sta verificando è assolutamente normale per il fatto che i partiti hanno, sovente, smarrito la loro identità.

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Ciò potra’ determinare la formazione di coalizioni essenzialmente fluide in cui tutto può succedere e cioè che, nel tempo che precederà la presentazione delle liste, candidati potranno passare sia da una lista ad un’altra all’interno della stessa coalizione e talvolta anche da una coalizione ad un’altra indebolendo quella che abbandonano e rafforzando quella in cui andranno.

Ciò, a parer mio, non è frutto dell’incoerenza della Politica ma del fatto che la nostra è una Società arida in cui prevale l’individualismo unito ad un edonismo esasperato, fattori che hanno determinato la perdita di identità di una Comunità. Non sappiamo più cosa siamo e dove vorremmo andare.

Se l’essere umano non combatte contro questi due mali, individualismo ed edonismo, non solo nulla potrà mai cambiare ma anche l’essere umano sarà sempre scontento perché gli mancherà sempre qualcosa.

Cercare la tristezza è un atteggiamento che non riesco a comprendere.

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Mi sento di dire che l’uomo di oggi ha deciso di impiegare la sua “libertà” per fare di tutto per essere scontento.

In questo contesto sociale la Politica, specchio della Società, è costretta a muoversi.

Potranno scendere in campo “personalità affermate nel loro ambito professionale” per cercare di cambiar la rotta della Società ma non la cambieranno.

Ne è prova il declino in cui versa il mondo nonostante siano scesi in campo, a vario titolo, accademici, giuristi ed imprenditori “di spessore”.

Per cambiare la rotta di questo mondo è opportuno che ognuno di Noi desideri effettivamente cambiare qualcosa nella propria vita (allontanare dalla nostra vita tutto ciò che ci prende tempo inutilmente) e soprattutto modifichi il suo sguardo verso chi gli sta dinnanzi al fine di migliorare la qualità umana dei rapporti.

Se nascerà dentro ognuno di Noi questo desiderio di cambiamento la Comunità potrà riacquistare una sua “identità”, altrimenti nulla mai potrà mutare.

E’ difficile. E’ difficile. Richiederà uno sforzo immane da parte di ognuno di Noi.

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E’ un percorso che richiederà fatica e tempo.

Ma se non si segue questa strada si continuerà a girare a vuoto.

La Comunità, riacquistata la propria identità, potrà comprendere ove far confluire la direzione del proprio impegno che costituisce il “fine”, e cioè come ridare concretezza, vivacità economica, serenità e bellezza alla città capoluogo di Regione.

Per allontanare i mali maggiori dei nostri tempi, individualismo ed edonismo, bisogna che ogni Cittadino di questa Comunità riscopra e riviva i valori trasmessi dalla “Naca” che domani ripercorrerà le strade della città.

Non vediamola come uno spettacolo teatrale, ma ciò che è effettivamente e cioè la trasmissione di fatti realmente accaduti, in quel di Gerusalemme, circa 2000 anni fa.

Secoli fa cittadini di questa città hanno inteso trasmettere, attraverso la processione della “Naca”, alle future generazioni i valori veri della Vita, e cioè spirito di servizio, altruismo e fatica.

Erano cittadini convinti che senza questi capisaldi la Comunità sarebbe andata male. E la storia dice che non avevano torto.

Pertanto a chi parteciperà alla processione della “Naca” mi permetto di dare un consiglio.

Nel veder passare dinanzi al proprio sguardo due persone veramente illustri – “IL FIGLIO E LA MADRE” – gli chiedano con tutto il cuore di determinare nella città dei concreti processi virtuosi di cambiamento in ognuno di Noi. E vedrete che poi qualcosa inizierà a mutare.

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Infine mi sento di suggerire, in particolare a chi avrebbe deciso di non recarsi alle urne perché sfiduciato dalla Politica, di andare a votare.

E’ un diritto/dovere che abbiamo verso la Comunità.

Se desideriamo che possa effettivamente cambiar qualcosa cerchiamo di individuare persone che, nell’arco della nostra vita, abbiamo stimato per COERENZA DI VITA, CORAGGIO E BUON UMORE.

Su queste persone orientiamo il nostro pensiero e la matita all’interno del seggio.

Dato che siam tutti responsabili – chi più, chi meno – del declino in cui versa la Società impegniamoci nel cambiar il nostro modo di guardare il mondo.

Se non lo facciamo la barca potrebbe affondare e se affonda, affondiamo tutti.

Serena Pasqua –

*cittadino, ex consigliere comunale

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