riceviamo e pubblichiamo da Comitato elettorale Valerio Donato*
La seduta del Consiglio regionale di oggi, convocata per discutere di provvedimenti legislativi di importanza strategica come il nuovo Por 2021-2027 (che mobilita una spesa superiore ai 3 miliardi di euro), e il disegno di legge della Giunta regionale sull’organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente, si apre con una questione assai urgente, quello che il capogruppo del Pd, Nicola Irto, definisce un atto gravissimo, uno sgarbo istituzionale.
Senza entrare nel merito delle ragioni che hanno indotto questa decisione e di là dal voler difendere una decisione forse adottata per garbo istituzionale a favore di una ospitalità assicurata nella sede della Cittadella regionale, ciò che sembra realmente disdicevole è la perpetuazione ai danni dei calabresi che vivono in una regione, unica in Italia, di una sede del Consiglio regionale ubicata in una città diversa da quella in cui si riunisce la Giunta, e dove sono collocati tutti i Dipartimenti e quindi il cuore pulsante della burocrazia.
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Probabilmente retaggi politici che non hanno più ragion d’essere hanno determinato e continuano a mantenere lo sdoppiamento delle Istituzioni regionali calabresi tra Catanzaro e Reggio Calabria, il quale grava sulle tasche dei nostri concittadini che pagano doppie sedi, doppie strutture, doppi incarichi, con lo spreco di denaro pubblico che ne consegue.
Questa polemica – forse non molto qualificante – offre l’occasione di riportare l’attenzione su una battaglia concreta per la riduzione reale dei “costi della politica” che si deve accompagnare ad un rinnovato impegno per il recupero della centralità di Catanzaro, capoluogo di regione.
Giunta e Consiglio Regionale devono essere riuniti presso la stessa sede, quella naturale, ossia Catanzaro. Ciò è non soltanto un fatto vantaggioso per tutti i calabresi sotto il profilo economico e funzionale, ma è soprattutto un fatto di correttezza istituzionale giacché il capoluogo della regione deve essere messo nelle condizioni di esercitare pienamente il proprio ruolo, alla stregua di quanto accade nelle altre regioni italiane. Un Capoluogo depotenziato e svuotato di funzioni non serve alla Calabria e ai calabresi.
- candidato Sindaco di Catanzaro
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