Non saranno archiviate le indagini sulla morte del giovanissimo Francesco Giuseppe Evaroni avvenuta il 28 giugno 2019 dopo un ricovero di venti giorni presso l’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro.
La famiglia del 19enne, tramite il legale avv. Francesco Gigliotti, si era opposta alla chiusura del caso chiesta dal Pm a luglio 2020.
A settembre 2021 l’accoglimento del ricorso con tre mesi di tempo concessi dal giudice Rinaldi per ulteriori accertamenti ed ogni altro atto d’indagine sulla vicenda.
Nei prossimi giorni, quindi, scaduto il termine le nuove determinazioni giudiziarie, sollecitate dal legale con una istanza urgente alla Procura.
L’ULTIMO SALUTO AL PAPA’ NANDO
Nel frattempo, per l’immane dolore del figlio, a giugno 2020 un malore improvviso si era portato via il papà Nando, notissimo fioraio e tifoso giallorosso, nemmeno cinquantenne.
Anche per questo drammatico evento, la madre di Giuseppe, la signora Lucia – doppiamente provata dagli eventi luttuosi- assieme agli zii del giovane, ora auspica la migliore gestione dei tempi della giustizia.
LA VICENDA
Il 9 giugno 2019 Giuseppe fu portato in ospedale col 118 per vomito, febbre alta ed un indebolimento fisico tale da non consentirgli di alzarsi dal letto, mentre nella cartella clinica su parla di arrivo in pronto soccorso l’8 giugno con mezzo proprio.
Il medico di turno riscontrò petecchie (bollicine cutanee) agli arti inferiori e sentito l’ematologo consigliò il ricovero in malattie infettive e poi in Obi, entrambe rifiutate.
Il giorno dopo, 10 giugno, Giuseppe tornò in PS dove i sanitari lo ricoverarono in Nefrologia con varie diagnosi, mentre lui lamentava anche mal di denti con formazione di ascesso.
Nei giorni successi il giovane peggiorò. A nulla valse lo spostamento in rianimazione dove morì la notte del 28 giugno.
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