La ricostruzione della Squadra mobile di Catanzaro
Alle ore 18:40 circa di ieri, una persona segnalava telefonicamente al113 di aver rinvenuto, in Via Giuseppe Rito del quartiere Santa Maria, un individuo a terra (R.S. di 34 anni ndr), ferito da colpi d’arma da fuoco.
La Centrale Operativa della Questura inviava immediatamente sul posto due Volanti dell’U.P.G.S.P., che, all’arrivo, riscontravano che, proprio davanti ad un cancello di colore verde, che consente l’accesso ad una proprietà ubicata in un agro ivi presente, c’era di un uomo a terra, copiosamente sanguinante, in prossimità di un’autovettura, chiaramente attinto al volto da colpi d’arma da fuoco.
Nonostante l’abbondante fuoriuscita di sangue dalla gola, gli Agenti delle Volanti riuscivano ad acquisire dalla vittima, poco prima che questa venisse soccorsa da personale del 118 e trasportata all’Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, determinanti indicazioni sull’autore del delitto, individuato nell’ex suocero, e sul movente, la fine della relazione con la figlia dell’uomo.
L’uomo ferito, un 34enne di Soverato, era riverso a terra accanto alla sua autovettura ancora con il motore acceso e lo sportello lato conducente aperto, ferma in prossimità del cancello verde che consente l’accesso all’abitazione dei genitori della sua ex convivente, ove la vittima si stava recando per prelevare i due figli minori.
I poliziotti dell’U.P.G.S.P., a cui nel frattempo si aggiungevano quelli della Squadra Mobile, si recavano all’interno dell’abitazione de qua ove individuava il padre della ex convivente, identificato in G.S. di anni 69, con vecchi precedenti di polizia, il quale si trovava all’interno assieme alla moglie ed ai due nipotini e, in maniera plateale ma inverosimile, asseriva di non sapere cosa fosse successo davanti alla sua abitazione.
L’arma
Gli Agenti perlustravano l’abitazione e i terreni attigui di pertinenza dell’abitazione del 69enne. L’attività si concludeva poco dopo con il rinvenimento, in mezzo alla vegetazione, di un borsello nel quale, erano occultatati una pistola semiautomatica P-38 calibro 9 parabellum, con matricola abrasa, con, inserito all’interno, un caricatore con 4 cartucce dello stesso calibro, ed un secondo caricatore con 6 cartucce, oltre a una bustina con nr. 9 cartucce e a un’unica cartuccia, esterna alla busta, tutte del medesimo calibro e a un paio di guanti in lattice.
Contemporaneamente, in prossimità dell’autovettura della vittima, abbiamo rinvenuto un bossolo calibro 9×19 luger, a circa 20 metri di distanza dal bossolo, c’era un’ogiva, verosimilmente correlata allo stesso bossolo.
Tutti gli accertamenti, condotti con il coordinamento del magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, hanno confermato l’esistenza di un conflittuale e violento rapporto personale insistente tra i due ex conviventi, conflittualità che era giunta in Tribunale che proprio nella giornata di ieri si era pronunciato in senso sfavorevole alla donna.
Emergeva altresì il forte rancore covato dal G.S. nei confronti dell’ex convivente della figlia.
La vittima, attinta al collo da un unico colpo di pistola, è tutt’ora ricoverata in gravi condizioni con riserva di prognosi presso l’Ospedale Pugliese.
Al termine degli accertamenti, in base a tutte le risultanze acquisite e alla convergenza di indizi raccolti a suo carico, abbiamo dichiarato G.S. in stato di arresto in quasi flagranza per i reati di tentato omicidio, porto abusivo di arma, porto e detenzione di arma clandestina e ricettazione e conseguentemente associato alla locale Casa Circondariale
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