Porto, ampliamento negato: la soluzione è la gestione pubblica

Riceviamo e pubblichiamo da eugenio Riccio e Lea Concolino
Giusto pochi giorni fa, esponenti della maggioranza millantavano la presunta ‘regolamentazione’ del porto e della gestione dei pontili. Puntualissima, sua maestà la realtà è arrivata a smentire tali narrazioni immaginifiche tanto che, come risulta dai verbali della relativa conferenza dei servizi, alla ditta privata che gestisce due pontili nel porto catanzarese è stato negato il relativo ampliamento con il parere decisivo dell’ufficio circondariale marittimo di Soverato e a seguire di quello del Patrimonio comunale. Al di là dei singoli aspetti tecnici, questo stop era piuttosto ‘annunciato’, nel senso che una gestione a macchia di leopardo del porto non porta da nessuna parte.
Anzi, la frammenta e la rende confusionaria. Mentre alcuni amministratori pubblici si scattano le foto con gli operatori privati, la nostra posizione è notoria da tempo. La gestione futura del porto e quella, attuale, dei pontili deve essere integralmente in mano al pubblico. E, segnatamente, la Catanzaro Servizi, la partecipata comunale, deve avere un ruolo di primo piano non potendosi limitare al terzo specchio d’acqua.

Questo non significa che non possano esserci imprenditori privati che offrono servizi migliorativi (magari ai turisti) ma la regia complessiva deve essere in mano al pubblico.

Solo così si ‘regolamenta’, per davvero, una situazione come quella del porto del capoluogo di regione che è diventata caotica e piratesca tanto che nei citati verbali della conferenza dei servizi non a caso si parla di ‘abusi’ e di opere installate di cui non se ne conosce la paternità. Ci rivolgiamo, quindi, al sindaco Fiorita affinché prenda in mano la situazione e faccia tornare a legalità le attività che si svolgono nel nostro porto. A partire dal pontile comunale che, è vero deve essere prevalentemente rivolto ai piccoli pescatori ma il cui utilizzo – con apposito atto dell’attuale Giunta nell’ottobre 2023 – poteva essere esteso ad altri operatori. E, invece, anche in questo caso siamo in un terreno ‘selvaggio’ e ‘disordinato’.
E a tal proposito verrebbe da chiedersi, ma rispetto al pontile comunale sono state incassate somme dai privati? Il Comune ci ha guadagnato come si prospettava o si è verificato in ammanco per le casse pubbliche? Come si può notare le situazioni potenzialmente ‘esplosive’ all’interno del porto sono diverse e intricate. A fronte di questo ginepraio, non c’è che semplificare, avere coraggio e fare un atto nell’interesse collettivo: affidare tutto al pubblico, senza consentire a nessuno di continuare a ciurlare nel manico. Solo a quel punto si potrà dire: Game, set and match!
*consiglieri comunali (Lega) di Catanzaro