di Domenico Martelli
Griffata e pop. Con mescolanza virile, cioè in autostima. Come è nel suo stile del resto. Anche nelle movenze estetiche e d’abbigliamento.
C’è il Riva di Falerna Marina a fare da (inevitabile) cornice alla kermesse elettorale (informale) di Ersilia Amatruda, candidata alle Europee per Fratelli d’Italia. Location rinomata se ve ne è una in circolazione che “gioca” alla perfezione proprio tra l’essere e l’apparire del potere. Senza mai dimenticare il pop.
Come Ersilia Amatruda, del resto. Proprio come lei. C’è la leader nazionale di Fdi “Giorgia” sullo sfondo e in sottofondo, decibel di un monologo epico con contenuti assai simbolici. Ma c’è anche tanto altro a partire 《dalla mia Lamezia, dal coordinamento cittadino del partito, dai miei amici del cuore di sempre》. Per non dire “dei miei 3 figli che sono qui al mio fianco insieme a Domenico”.
E siamo alla mamma e alla famiglia, il simbolismo è immediato. “Sono cristiana praticante e questi valori mi porto appresso per davvero”altro totem che viene da sé.
Il resto, molto del resto, è una candidatura che suona come un vero calcio negli stinchi alla politica politicante (da destra a manca) che gioca di prestigio nelle stanze vuote di chi non ha un mestiere. 《Vengo da 30 anni di gavetta in Regione. Ho lavorato e studiato tanto, ogni giorno. Da 4 legislature sono al vertice dell’Anticorruzione. Conosco tutto di quel Palazzo. So cosa significa aspettare una carta dietro una porta, ansimare un visto, una delibera. A tratti è tutto ancora fermo lì dentro ma non è la tecnologia che manca. È mancata fin qui la volontà di far funzionare le cose. Di lavorare per il bene e il benessere dei cittadini. Io mi sento una cittadina lì dentro e ho sempre lavorato per la gente. Ma so anche che valgo perché ho sudato tanto. La mia storia di vita dimostra che il merito esiste, e viene premiato》.
Il passaggio successivo è quindi inevitabile. 《In Europa deve andarci chi sa di cosa parla. Chi sa come funziona un apparato. Quando un deputato europeo fallisce, fallisce l’intero Paese che lo ha portato lì. Sì, non ho paura a dirlo. Occorre un esercito di burocrati illuminati in Europa. Non per timbrare carte ma per mettere in pratica una visione di insieme. Ma se in Europa ci va poi chi non conosce come funziona il Palazzo…》.
Politica quindi. C’è politica nella kermesse di Amatruda anche quando non vuole o fa finta di non volerne. Nell’incipit le viene chiesto se la sua candidatura rompe le uova nel paniere alle stanze della politica ma glissa nella risposta. Fa il giro largo anche se poi risponde il doppio lo stesso. 《Meloni ha cambiato la storia e la narrazione di questo Paese. Ora ci crediamo, ci credono tutti. Anche i giovani, soprattutto i giovani. Vedrete che voteranno, io non credo al disamore. Ora il progetto c’è e io ne sono la dimostrazione. Donna, con voglia, amica del popolo e competente》.
Tutto, ma proprio quasi tutto, inversamente proporzionale alle dinamiche della politica regnante al comando fin qui… 《Ringrazio in ufficio Anticorruzione gli avvocati Stellato, Gallo, Rocca. E ringrazio Domenico… Sto bene anche in dipartimento Cultura, il più bel dipartimento che c’è perché ti ripaga con le visioni. È un sogno che si avvera per me. Scendere in campo in rappresentanza di quella terra che lavora, che ci crede, che studia, che sa, che non trama. Che aiuta chi sta fuori la porta in attesa della burocrazia》.
Il “perimetro” del sogno è presto detto, c’è sempre politica dentro. 《Debbo confessare una cosa. Denis, Luciana e Wanda ovviamente sono impegnati in giro, non possono essere qui con me. Ma se ci pensate bene io sto qui a rappresentare quella Calabria centrale, il “cuore” della regione, che anche geograficamente vanta un credito importante nei confronti del potere regionale. Voglio illudermi di rappresentarlo…》.
Bollicine, musica. Tra l’essere e l’apparire del potere il resto della (piacevole) serata scorre.
La corsa di Ersilia è solo all’inizio…