Una grande festa per un compleanno speciale: sette anni di spettacoli, risate, emozioni. Sette anni in cui, da quel palcoscenico tornato solido e vibrante, ne sono passati di sogni: passi decisi come quelli di attori d’esperienza, e leggeri di danza che si affaccia alla vita. Il 4 maggio 2017 un gruppo di pazzi – come li definisce un caro amico – rialza il sipario su pezzo di storia della città dopo aver investito per autentica passione per il teatro tanto impegno e coraggio: un gioco di squadra per restituire alla città uno spazio culturale che si temeva perso per sempre. E il Teatro Comunale di Catanzaro, nel centro del centro storico, ha riaperto i battenti, dopo anni in cui le sue vetrine e il suo palcoscenico erano rimasti desolatamente vuoti. Anche nel nome di chi lo aveva amato e difeso, come Francesco Proto da cui la compagnia del Teatro Incanto, guidata da Francesco Passafaro, ha raccolto la preziosa eredità.
Sabato 4 e domenica 5 maggio, la nuova gestione del Teatro Comunale – che di anni di storia ne vanta ben 65 – ha festeggiato i 7 anni dalla riapertura con il proprio pubblico, la linfa vitale e il bene più prezioso di chi si dedica al teatro: gli spettatori, gli abbonati, gli amici del “Comunale” ai quali lo staff capitanato da Passafaro insieme al socio Stefano Perricelli, ha voluto offrire uno spettacolo straordinario, firmato dal campione del mondo di improvvisazione teatrale, Tiziano Storti.
E non solo.
In un clima disteso e familiare, è stata ripresa una tradizione avviata negli anni scorsi, ma persa a causa delle circostanze che hanno segnato il recente passato, a causa della pandemia: in stile “Notte degli Oscar”, o per restare a casa “David di Donatello”, il pubblico è diventato protagonista assoluto. Premiati, per categoria, alcuni fedelissimi del Teatro Comunale: la consegna di una pergamena ha attestato questa profonda e sincera riconoscenza. Dagli abbonati fedelissimi ai docenti delle scuole cittadine che hanno contribuito a portare a teatro centinaia di studenti, anche quest’anno, fino al suggello di una preziosissima e salda collaborazione con altre realtà cultuali, come “Ama Calabria”, ecco tutte le “categorie” premiate.
A ricevere il riconoscimento del Teatro Comunale: Franco Cimino e Oldani Mesoraca (Premio Spettatore più elegante); Antonio Morica e famiglia (Migliori amici del Teatro Incanto); Felice Sità e famiglia (A Teatro con il sorriso); Daniela Faccio (Amici di Ama Calabria); i docenti Paolo Rosi, Nicola Chiriano, Antonio Viscomi, Teresa Chiodo e Antonio Saturnino (Scuole Amiche); Claudio Pileggi (Premio Amore per la città): Nicolò Ippolito (Premio Speciale numero spettacoli visti); Pietro Filippa (Miglior Amico del Comunale); Pina Belardinelli e Friend (Premio Gruppo Spettacolare).
“Questi sette anni sono stati un percorso di resistenza, durante il quale abbiamo affrontato difficoltà e problemi, oltre che una pandemia. Lo abbiamo fatto con l’entusiasmo e la passione per il teatro. Ma se siamo qui è soprattutto grazie a voi, il nostro pubblico – ha affermato Francesco Passafaro -. Siamo grati per tutto il supporto che ci avete dato in questi sette anni”.
E per dirla con il titolo del libro di Francesco Passafaro “Il teatro migliora la vita… se non vuoi fare l’attore!”.
“La pratica teatrale, che si concentra maggiormente sul laboratorio che sullo spettacolo, può aiutare tutti noi a vivere meglio, almeno in parte – ha sottolineato Passafaro -. Per noi è davvero importante lavorare con gli allievi e le allieve del Teatrolab e con le scuole: restiamo fermamente convinti del valore del teatro come parte integrante dell’educazione e della crescita, ad ogni età. Il nostro teatro è cresciuto e continuerà a crescere grazie al cuore e all’impegno di tutti voi”.
Ma la festa non poteva che essere anche divertimento con lo spettacolo di Tiziano Storti, improvvisazione teatrale allo stato puro. Mattatore di questo meraviglioso show, accompagnato alle tastiere dai maestri Alessandro Rea e Alessio Granato, partendo da una lettera dell’alfabeto che diventa luogo (la “elle” di libreria la sabato sera e la “esse” di sauna” domenica pomeriggio) è riuscito a creare decine di personaggi, raccontando storie, dinamiche relazionali, portare avanti dialoghi e raccontare silenzi completamente da solo: sul palcoscenico le difficili relazioni con le tante anime di un attore capace di regalare attimi folli e completamente destabilizzanti, per ridere e riflettere.