Con il consueto pellegrinaggio del martedì dopo Pentecoste si sono conclusi i solenni festeggiamenti in onore della Madonna di Porto in Gimigliano (CZ).
Cornice di questo evento è stata la Basilica Santuario di Porto, che ha accolto centinaia di pellegrini accosi per trovare pace e
conforto nella presenza dell’amore di Dio grazie all’intercessione di Maria. Si è rinnovato, accompagnato da un lungo corteo, anche il tradizionale rito della Cunfrunta tra il quadro della Madonna e la statua di San Giuseppe.
Momento culminante della giornata è stata la Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Claudio Maniago, il quale non ha voluto far mancare la sua presenza in questo giorno di festa.
Durante l’omelia l’Arcivescovo ha sottolineato che la Parola di Dio, con le sue verità di fede, ci aiuta a “ricordare da dove veniamo, qual è il senso del nostro cammino di popolo di Dio in mondo particolare. […] E oggi ci è ricordata questa origine proprio perché dobbiamo renderci conto che il camminare è un tratto essenziale per l’umanità”.
Ha poi sottolineato come i millenni di storia ci danno la consapevolezza di quanto “l’umanità fa fatica a trovare un equilibrio così come Dio vorrebbe, in cui la solidarietà e la fraternità la fanno da padroni. Troppo spesso ci si riduce, in un modo quasi un po’ infantile, a cercare di evidenziare soprattutto le cose che meno ci accomunano, che ci distinguono, fino a farle diventare occasione di
divisione, se non di conflitto e, addirittura, fino alla follia che, dai primi secoli, dai primi tempi fino ai nostri giorni, continua a essere davvero il virus più terribile nella storia dell’umanità: la guerra.[…]
È chiaro che, come direbbe Papa Francesco, bisogna cambiare mentalità, che parlare di pace non vuol dire soltanto far tacere le armi, e Dio volesse che questo accadesse presto, prestissimo, manon basta, bisogna proprio cambiare mentalità”.
E allora non si può fare altro che “guardare a Maria”, alla quale il Signore affida il compito di “richiamarci sempre a Colui che è l’unica possibilità di cambiamento, l’unica possibilità di un futuro, cioè di un cammino che viva in una serenità, in una pace che tutti desideriamo e che è Gesù.[…]
Si arriva davvero a Gesù in modo molto più intenso, molto più limpido se noi passiamo da Maria”.
Mons. Maniago ha poi esortato a chiedere la pace non solo per se stessi, ma per le proprie comunità perché “dobbiamo crescere nella consapevolezza che in una comunità si vive da fratelli esorelle, sennò non è una comunità cristiana. E allora? E allora dobbiamo piano piano cambiare mentalità, cambiare il nostro modo di porci gli uni verso gli altri anche nelle nostre comunità cristiane, perché solo così potrà risplendere la vita nuova di Gesù e, attraverso la testimonianza dei cristiani, diventare addirittura lievito per una società nuova che si può realizzare, ma dobbiamo tutti metterci del nostro, mettere la nostra vita in questa logica, cambiare davvero la nostra vita. […]
Ecco perché preghiamo Maria! Oggi, lei, regina della Pace, sia per noi davvero una madre che ci aiuta, ci aiuta con cura materna, accogliendo la nostra preghiera, anche a cambiare vita, a sentirci coinvolti tutti in qualcosa di nuovo e di bello che il Signore vuole costruire con noi”.
Al termine della Celebrazione, il presidente del Consiglio di Amministrazione della Basilica, Mons. Vincenzo Zoccoli, ha ringraziato le autorità civili e militari presenti per aver reso, ognuno con il proprio contributo, anche quest’anno bella la festa in onore della Madonna di Porto. El’Arcivescovo ha voluto concludere ringraziando anche i sacerdoti e i volontari, che con la loro presenza rendono il Santuario un luogo di rigenerazione dello spirito, e chiedendo che sotto la guida materna di Maria si possa sempre camminare insieme.
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