UMG: “Ecco chi sarà il nuovo rettore e chi lo ha deciso”

Il 21 giugno 2023 l’Università Magna Graecia di Catanzaro, eleggerà il nuovo Rettore che guiderà l’Ateneo per i prossimi 6 anni.
Non ci saranno sorprese, poiché è tutto già stabilito.

Inizia così una nota vergata dall’avv. Antonello Talerico, consigliere regionale

Come avviene oramai da anni è sempre il Prof. Aldo Quattrone a decidere le sorti della nostra Università e, quindi a scegliere, di volta in volta, il fortunato che deve ricoprire la più alta carica nell’Ateneo.
Questa volta la scelta è ricaduta sul Prof. Giovanni Cuda, docente di biologia molecolare e genetica, che sarà il prossimo Rettore dell’UMG.
Non ci saranno altri candidati, non ci potranno essere altri candidati.

La debolezza della nostra Città si misura anche in queste occasioni, in altri contesti la scelta della figura del Rettore è scelta strategica del territorio e dell’intera comunità, sino al punto di coinvolgere le altri parti sociali (Confindustria, Camera di Commercio, Comune, etc…), poiché capace di incidere sullo sviluppo economico e sociale.

A Catanzaro non è così, la nostra Università si caratterizza sempre più dall’annidarsi di posizioni di potere che hanno totalmente estromesso qualsiasi tipo di coinvolgimento esterno all’Università, sempre più lontana da quel processo di integrazione tanto proclamato.

Non esiste la “responsabilità di governo”, basti pensare a cosa abbia condotto la gestione del Prof. De Sarro, dalla perdita di centralità che avevamo con l’unica Facoltà di Medicina, al rischio perdita del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sino al forte ridimensionamento del nostro Ateneo -poco attrattivo rispetto anche alla stessa Unical- anche in punto di offerta formativa e di numero di iscritti.
Un sistema che concentra il potere in una sola persona, è un sistema che si oppone allo sviluppo ed al cambiamento di mentalità (anche rispetto al più generale servilismo).

Certo, so bene che questo è un sistema che sa difendersi e rigenerarsi, così come so anche bene che qualcuno ha pensato di rivolgersi ad un avvocato con l’intento di denunciarmi, dopo aver letto le mie note stampa dove ho segnalato che il Consiglio Nazionale delle Ricerche avrebbe abbandonato l’UMG di Catanzaro, poiché non intenderebbe avere più alcun rapporto con chi ha gestito e/o comunque profondamente influenzato le scelte e l’agire dell’Unità di Ricerca del Cnr di Germaneto e l’Università catanzarese.

A differenza di costoro, però, non temo la verità e non temo di essere denunciato, anzi spero che abbiano il coraggio (e l’incoscienza) di sporgere querela, così ci metteranno in condizioni di dover approfondire e di far approfondire tutte quelle dinamiche interne alla gestione della nostra Università, dove esistono anche grandi risorse umane e figure competenti, messe però ad un angolo, troppo spesso, poiché hanno sbagliato nello “schierarsi” o perché non rientrano tra coloro che sono “graditi” o peggio ancora perché non dotati di parenti o amici influenti.

Ritengo, piuttosto, che sia un atto dovuto alla Città di Catanzaro da parte del Prof. Aldo Quattrone quello di replicarmi pubblicamente, senza far rispondere – perlomeno apparentemente – al Rettore De Sarro, in ordine alle vere ragioni del perché il CNR vuole abbandonare l’Università di Catanzaro.

Resta inteso che laddove non dovessi ricevere pubblica risposta, allora vorrà dire che il CNR abbandona l’UMG perchè non intende avere più rapporti con il Prof. Aldo Quattrone, che continua ad essere il Rettore ombra della nostra Università, continuando a dimostrare autorevolezza (o autorità) per la sua capacità di determinare ancora, nonostante il suo pensionamento, le sorti della nostra Università ed a caduta quindi le sorti della nostra Città, nel silenzio generale -sconcertante- sia di tutti coloro che all’interno dell’Università non hanno il coraggio – o hanno anch’essi utilità – di prendere posizione su tutte le vicende pubbliche e ben note,

tra cui la vicenda del CNR e le modalità di scelta del Rettore; sia di coloro che hanno ruoli politici ed istituzionali tali da poter combattere questo sistema, che magari pretenderebbe anche di imporre proprie scelte nel nuovo management dell’A.U.O. Dulbecco, per continuare ad avere un diffuso e compenetrante controllo di una parte della sanità calabrese.

Io – conclude Antonello Talerico – l’ho fatto, poiché sono un uomo libero che non dipende da nessuno se non dalla propria coscienza e dalla necessità di verità che farebbe cambiare la Calabria e consegnare alla future generazioni una società migliore.

1 Commento

  1. De Sarro da Nicastrese, ha fatto tutto quello che si poteva fare per sfavorire Catanzaro.
    Complice, nemmeno velatamente, della duplicazione della facoltà di Medicina a Cosenza, dell’abbandono del CNR e del depotenziamento della UMG.
    Di Quattrone non ho notizie.
    Non vorrei fare campanilismo ma stando ai fatti Ctanzaro ha tutto il diritto di difendersi, visto che tutti la vogliono isolata e senza importanza alcuna, basti pensare che i vicini di Lamezia non solo non hanno consentito l’aggiunta del nome di Catanzaro all’aeroporto di San Eufemia Lamezia, ma nemmeno che si realizzasse il collegamento veloce Germaneto – Aeroporto. No, vogliono che detto dollegamento passi pure per Nicastro e Sambiase ( praticamente lo stesso)
    Occhiuto fa solo gli interessi di Cosenza, come prima ha fatto Oliviero. A Scopelliti si dave dare atto di avere finalmente realizzato la Cittadella Regionale.
    La conclusione amara è che a Catanzaro manca del tutto una classe dirigente competente, carismatica e che abbia voglia di riscattare la propria città
    Dr. Marino Roma

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