Catanzaro: la mossa del cavallo di Talerico (con Mancuso?) e un PD in perenne confusione.
Pier Ferdinando Casini – il quale per me è un fratello maggiore e che conosco e assiduamente frequento da trentaquattro anni- mi ha sempre definito scherzando, sebbene affettuosamente, “il bambino terribile”.
Di ciò, sono testimoni Marco Follini, Lorenzo Cesa, Gino e Michele Trematerra, così come Arnaldo Forlani e la buonanima di Gianni Prandini (ed entrambi questi ultimi due, persino con annessa loro rispettiva prole), ragione per cui nel confermare il tutto, divulgo io tal lusinga, alfine di spiegare meglio quanto illustrerò a breve.
Sui tre colli di Catanzaro aleggia il ‘bancarottierismo’ politico-amministrativo del (futuro ex) Sindaco Nicola Fiorita, sempre più in preda, non solo alla sua solitaria solitudine -al netto del totale sgradinento che ha racimolato come da sondaggio pubblicato (se per per questo persino con la notifica, da parte della società che lo ha effettuato, di una diffida milionaria, la quale avevo intravisto, e qualche solito imbelle, di cui non faccio il nome, ma che ben si possono intuire, non ha voluto come sempre, cogliere al volo le mie parole)- ma alla ‘bancarotta gestional-amministrativa, a alla disperata solitudine, il ‘Fioridens’, oggi, probabilmente, racimola i cocci di un ‘rapporto amoroso’ naufragato, cioè con Antonello Talerico (ovviamente inteso ad ‘usum delphini’ per meglio gestire la sua ‘non maggioranza’ consiliare).
E già perché Antonello può fare ridere -al sottoscritto, certamente, di gusto, tanto assai, non certo perché mi ricorda Aldo Fabrizi, me perché cade sempre nelle mie ‘trappole politiche’, finendo per fare, con me, la figura non di un Nobel (e si accorgerà a breve quando divulgherò pure il sondaggio che su suo suggerimento ho già commissionato sul grandimento circa la mia persona, per di più comparata a quella di altri, lui compreso)- epperò lo stesso emulo e sosia (ovviamente, solo fisico!) del grande attore romano (precedente citato), può pure dare grattacapi anziché no al (futuro ex) Sindaco Nicola ‘Fioridens’, perché adesso come la si mette?
Spiego subito, poiché devo essere conciso, seguendo i consigli che mi danno mia moglie e tanti amici (persino uno caro, con il quale ho cenato a casa sua la sera prima di Pasqua, con un collega Consigliere Comunale), perciò non indugio oltre e vado al cuore del problema.
Difatti, Talerico, lascia il suo Gruppo Consiliare, ‘Talerico Sindaco’ -di cui è Capogruppo tal Sero`, cioè il Segretario Provinciale di Azione (in dissoluzione e per come dal sottoscritto previsto e predetto, già da tre mesi orsono)- e sempre Talerico, entra nel Gruppo Misto (come ha fatto alla Regione, fino a quando sarà confermata la sua permanenza in Aula, a Palazzo Campanella di Reggio Calabria, essendoci ricorso pendente in Cassazione e dimostrando in questo una certa costanza e coerenza, forse in omaggio ai ‘misti culinari’) e in questo Gruppo Consiliare Comunale, si ritrova con Arcuri -che lo aveva fondato per primo, forse per fare lui stesso il Capogruppo? Vai a saperlo!- epperò si palesano financo i colleghi Mancuso e Lostumbo, i quali si chiamano entrambi Rosario, ma qui quello per le preghiere e al netto dei ‘grani’, c’entra al pari dei cavoli a merenda.
Avete capito, cittadini cari e vari, di cosa stiamo parlando?
‘Tal’, si prepara a dismettere i panni della bonomia romana di Aldo Fabrizi per indossare quelli più da ‘homos fortis’ dell’altro suo sosia (o almeno così mi appare), cioè del napoletano Mario Merola, per inviare un segnale da ‘stacco della spina’ all’eterno ‘Fioridens’, com il quale è ai ferri corti, anche perché (ma non solo per questo) il ‘Tal’ chiede più spazi in Giunta (quasi fosse in preda ad una crisi bulimica, a lui notoria, ma solo sotto l’aspetto politico e non alimentare).
Il problema, adesso sta nell’evanescenza di un PD in cerca di autore (con il suo Capogruppo Consiliare che potrebbe affrontare persino qualche grattacapo nella veste di editore: ci sarà in arrivo qualche noi dal Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti? Probabile!): il Partito Democratico, come farà a giustificare un’alleanza in salsa talericiana, quando Talerico lunedì sarà presente al Coordinamento Regionale di Noi con l’Italia (per come lo si apprende dalle fonti nazionali dei lupiani), con cui vi sono interlocuzioni romane in corso, per l’uscita dell’UdC dal Gruppo Parlamentare di Noi Moderati?
Eh già, noialtri impegnati a fare un’operazione diversa, la quale non è l’effimero a cui si abbarbica Lupi, bensì siamo alle prese per strutturare l’area moderata e riformista (con dentro anche e soprattutto Renzi o i socialisti alla Craxi e Signorile), perciò facciamo politica, non certo il cabotaggio tutto ‘pro domo signgulo’ -cioè per sé stesso e basta- come ha intenzione di fare il succitato Maurizio Lupi e al massimo Alessandro Colucci, il quale, quest’ultimo, dimentica la sua origine socialista e si è messo a vestire i panni del fedele scudiero del Lupi di cui prima, giammai amato dalla sua base ‘ciellina’.
Essa, ed in quanto essa, è e sarà sempre, notoriamente, con il mio amico Roberto Formigoni, che infatti, è compartecipe, da protagonista, della nostra iniziativa in nuce, con un altro caro mio amico di famiglia, ovvero Giampiero Samori`.
Perciò Talerico va da Noi con l’Italia? E allora con ‘Fioridens’ chiude, altrimenti il PD che ci sta a fare, soprattutto ‘dissanguandosi massmediologicamente’ per un (futuro ex) Sindaco che manco è un suo iscritto?
Talerico invece non va, benché invitato? E allora il PD è in un cul de sac tutto particolare, poiché come possono vedersi dare la linea da parte di chi non è con loro, cioè sia il (futuro ex) Sindaco, che l’azionista di maggioranza di questa nebulosissima Amministrazione?
E sullo sfondo c’è Mancuso, ma in tal caso Filippo il Presidente (del Consiglio Regionale, ovviamente), il quale avrebbe perso per strada il suo omonimo Rosario, con l’altro Rosario, cioè Lostumbo, ma l’operazione a Roma (persino alle latitudini leghiste), viene percepita come una ‘cessione momentanea’, quasi si tentase la mossa del cavallo.
Una sola cosa: qui a compierla non siamo Renzi ed io, ma altri che non hanno la nostra stessa capacità, quindi…vedete voi se sono in grado di riuscirci costoro, anche al netto di come l’invito a Talerico potrebbe essere stato un ennesimo trabocchetto. O no?
Vincenzo Speziali
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