Carabinieri spiegano agli anziani come riconoscere i truffatori

Purtroppo le truffe agli anziani rientrano ancora tra i delitti che incidono maggiormente sul senso di sicurezza dei cittadini, poiché fanno venire meno la fiducia negli altri e ci fanno sentire in pericolo anche all’interno delle mura domestiche.

Le persone anziane rappresentano un facile obiettivo per i truffatori, in quanto trascorrono – da sole – più tempo in casa, dove spesso custodiscono denaro in contanti e preziosi.

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Il profilo soggettivo del truffatore è molto vario. I malintenzionati possono essere uomini o donne, presentarsi da soli o in coppia, simulare di essere lavoratori, volontari di associazioni no profit o fedeli evangelizzatori appartenenti a movimenti religiosi. Generalmente, questi soggetti sono eleganti, cordiali e rassicuranti ma, soprattutto, parlano molto per confondere le vittime. Spesso fingono di essere stati mandati da un parente o da un conoscente, altre volte si presentano alla porta di casa in tuta da lavoro, in uniforme mostrando un tesserino di riconoscimento oppure, per strada, fermano il malcapitato di turno offrendosi di accompagnarlo all’ufficio postale o in banca con l’unico intento di reperire informazioni utili sulla vittima. Questo l’identikit dei truffatori che sempre più spesso prendono di mira le persone anziane, informandosi anche preventivamente sulle loro abitudini di vita.

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Proprio per prevenire e contrastare questi reati, i Carabinieri stanno conducendo un ciclo di incontri presso le parrocchie ed i centri di aggregazione sociale della provincia di Catanzaro, per sensibilizzare la cittadinanza sul fenomeno delle truffe, fornendo alcuni consigli utili per proteggersi dai malintenzionati.

Da novembre 2022 ad oggi, si sono già svolti incontri presso centri di aggregazione e parrocchie di 64 comuni della provincia di Catanzaro, ed tanti altri sono stati già pianificati per i prossimi mesi nei restanti 16 comuni della provincia. Per dare un’idea del fenomeno in esame, basta pensare che presso reparti dell’Arma nell’ultimo triennio 2020 – 2022 sono state denunciate 283 truffe e furti ai danni di anziani per 69 di queste sono stati identificati i responsabili, deferendo alla competente Autorità Giudiziaria 77 persone.

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Si tratta di un comportamento molto insidioso che carpisce la buona fede delle vittime. Come regola generale, è sempre opportuno essere prudenti e contattare il numero di emergenza 112, non solo per segnalare un evidente tentativo di raggiro, ma anche qualora vi fossero dubbi sulle reali intenzioni della persona che sta bussando alla propria porta o a quella del vicino.

Nel corso degli incontri sono state descritte le tipologie di truffa più frequenti e sono stati dati consigli per evitare di restare vittime di malintenzionati. Tra le più diffuse truffe ci sono le seguenti:

Controllo del denaro prelevato

Succede spesso che una persona anziana, poco dopo aver prelevato contanti in banca o all’ufficio postale, venga fermata o raggiunta a casa da qualcuno che si presenta come dipendente dell’agenzia e che dice di dover verificare il numero di serie delle banconote appena ritirate perché potrebbe esserci stato un errore. Quando l’anziano consegna i soldi, i truffatori, facendo finta di controllarli, li sostituiscono con banconote false.

Truffa dell’amico / richiesta di soldi per aiutare un parente

Si viene avvicinati per strada o telefonicamente da persone che ci chiedono di pagare un debito contratto da un parente (figlio, nipote, ecc..). Frequentemente, le telefonate informano falsamente le vittime di incidenti capitati a parenti e della conseguente necessità di questi ultimi di ricevere denaro o di multe da pagare. In questo caso, i malcapitati sono spinti a pagare dalla preoccupazione per i loro cari, credendoli in difficoltà e bisognosi di aiuto e non potendoli contattare.

Truffa del finto pacco

I truffatori simulano la consegna di un pacco, asserendo che era stato ordinato da un parente/amico e chiedendo il pagamento di una somma di denaro.

Truffa dello specchietto

Nel corso della marcia, i malintenzionati fanno credere alla vittima che il suo veicolo ha urtato lo specchietto retrovisore laterale della propria auto danneggiandolo (in realtà era già rotto). In questo caso, la vittima sente il rumore di un colpo secco sulla propria carrozzeria, di solito sulla fiancata, provocato in realtà dal truffatore per dare l’illusione di un urto. A questo punto, il malintenzionato chiede alla vittima di fermarsi per constatare insieme il danno subito e quando la vittima chiederà di fare la constatazione amichevole, il truffatore insisterà per evitare la denuncia all’assicurazione chiedendo una somma in contanti per riparare il danno, magari anche con l’aiuto di “un complice”, pronto a testimoniare quanto affermato dal truffatore.

Visite a domicilio

Il truffatore si finge dipendente di un’azienda di fornitura di energia o di servizi (luce, gas, telefonia, aziende sanitarieecc..) per accedere all’abitazione, simulando un controllo del contatore o della linea telefonica. Poi, una volta entrato, con una scusa induce la vittima a spostarsi in un’altra stanza così da essere libero di muoversi nella restante parte della casa e/o da far entrare un complice aprendogli la porta d’ingresso, per consentirgli di frugare nell’abitazione mentre lui intrattiene la vittima.

Finti maghi

Facendo leva su momenti di debolezza, i malintenzionati si presentano come maghi o santoni, promettendo di risolvere problemi di salute in cambio di denaro. Sono solo imbroglioni.

I consigli dei Carabinieri per tutelarsi da truffe e raggiri

Un buon inizio per cercare di non restare vittime di raggiri è osservare sotto una luce diversa, e soprattutto con più attenzione, alcuni comportamenti all’apparenza “normali” e “ragionevoli” anche se magari un po’ insoliti, per rendersi conto di come in effetti siano tutt’altro che credibili. Ecco alcune regole essenziali.

Attenzione a…

Tenere presente che occasioni, iniziative, offerte, all’apparenza assai vantaggiose, se veramente tali vengono presentate con chiarezza e si è sempre in grado di controllarle: non sarà un incontro occasionale a proporvele. È facile invece che si tratti di una truffa. Il cui ideatore, una volta giunto al suo obiettivo, si dissolverà nel nulla. Le truffe possono essere perpetrate di persona, al telefono o anche per posta, non esclusa quella che viaggia su Internet. Si può essere fermati per strada, si può ricevere una visita a casa, si può venire contattati con i più diversi sistemi. Ma l’atteggiamento del malintenzionato è sempre lo stesso. Qualcosa, positivo o negativo che sia, sta per accadere, è appena accaduto, potrebbe accadere se…

Diffidate delle apparenze.

Apparenza distinta, sorriso cordiale, massima disponibilità, gli “amici” truffatori si presentano con un aspetto tranquillizzante. L’ideale per conquistare la vostra simpatia.

Non aprite quella porta.

Il cancello, il portone e la porta di casa non si aprono agli sconosciuti. Controllate il visitatore dallo spioncino e ricorrete comunque alla “catenella” se aprire vi appare necessario Un funzionario del Comune o delle Poste, un incaricato dell’INPS o dell’INAIL, un tecnico del gas o della luce non si presenta a casa vostra senza preavviso. E non compete a lui la riscossione di bollette, il controllo dei pagamenti, magari con rimborsi a vostro vantaggio. La sua visita è sempre preceduta e garantita da una comunicazione. Avete tutti i diritti di contattare l’azienda interessata. Controllate il numero telefonico, però: il soggetto potrebbe darvi quello di un suo complice. Lui (o lei) attenderà fuori della porta.

Mai in contanti.

Nessun pagamento in contanti. Con un bollettino postale avrete conferma della società che vi ha offerto il prodotto e soprattutto la garanzia dell’avvenuto vostro acquisto.

E se invece ad arrivare è il pacco ordinato dal familiare sempre in giro per il mondo? Se non riuscite a rintracciarlo, la miglior cosa è chiedere che il pacco venga lasciato sullo zerbino, nell’androne o, se lo avete, dal portiere. Certo, bisognerà firmare. Ma mai senza catenella alla porta.

Il tesserino non basta.

Di visite, quando si è in casa, se ne possono ricevere tante. Ma non certo quelle degli impiegati di banca, i cui servizi solo presso gli sportelli, per corrispondenza, con carte di credito e online. Particolare attenzione, poi, a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi, che, in modo assolutamente più credibile, preavvisano con messaggi nella buca delle lettere e di prassi non inviano volontari nelle abitazioni. Alla porta c’è un rappresentante delle Forze dell’Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili? Comportamento del tutto inusuale: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio. Chiamate senza esitazione il 112. Il suo compito è garantire la vostra sicurezza.

Nessuna confidenza al telefono e su internet.

INPS, INAIL e le ASL non ricorrono al telefono se devono effettuare controlli o risolvere questioni amministrative. Niente conversazioni, e confidenze, con persone che vi hanno contattato “per sbaglio”: non di rado si tratta di malintenzionati che mirano a carpire utilissime informazioni su di voi. La più classica delle truffe al telefono? La chiamata di sedicenti avvocati che chiedono urgentemente denaro per un vostro familiare in difficoltà: un incaricato verrà da voi a prelevarlo, magari disposto ad accompagnarvi al Bancomat. Non pagate in nessun caso. Piuttosto rivolgetevi ad una persona di fiducia. Le e-mail che arrivano da sconosciuti non devono mai essere aperte. Scegliere password sicure.

Attenti a bambini.

Il nipotino non va mai mandato da solo ad aprire il portone o la porta di casa: non avrebbe problemi ad accogliere chiunque, senza distinzione tra “buoni” e “cattivi”.

Un buon vicinato.

Non tutti in casa possono permettersi la porta blindata, il dispositivo antifurto o la cassaforte. Ma può essere fondamentale, ad esempio, un buon rapporto di vicinato. Perché è proprio il vicino che potrà intervenire in vostro aiuto prima di chiunque altro, ben conoscendo il vostro stile di vita e individuando eventuali, preoccupanti “anomalie” nella vostra quotidianità.

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