“Se i vigili fossero arrivati prima questi angeli non me li trovavo qui”. Lo ha detto la signora Maria Spina, la madre di Vitaliano Corasoniti, il padre dei tre fratelli – Saverio (22 anni), Aldo (14) e Mattia (12) morti – nell’incendio della loro abitazione nel quartiere Pistoia a Catanzaro la scorsa settimana, durante la cerimonia dei funerali delle vittime nella Basilica dell’Immacolata.
“Mio figlio con la moglie – ha proseguito la signora Maria Spina – non avevano una vita sociale non perché avevamo paura del quartiere in cui vivevano ma perché si dedicavano all’amore verso Saverio. Diciamo i rom di qua i rom di là: io posso dire che c’è stata la telefonata ai vigili del fuoco da un piccolo rom, gli hanno chiuso il telefono, il papà ha telefonato, è scesa una rom in indumenti intimi. I rom come sono definiti da tutti si sono precipitati a rompere vetri, a portare materassi, sono andati sopra a tentare di aprire la porta, perché se i vigili fossero arrivati prima questi angeli non me li trovavo qui. Quello che insegnavo a mio figlio da piccolo – ha sostenuto la nonna paterna dei tre fratelli morti nell’incendio – era di non fare mai distinzioni nella vita, siamo tutti figli di Dio.
E quando vediamo un rom non voltiamoci dall’altra parte. Loro – ecco qual è la differenza – si buttano nell’inferno per poter salvare le persone. Se torneranno vivi a casa – le speranze sono poche – dovrà abbracciare quel bimbo rom, quel signore rom e quella signora che è scesa quasi nuda”.
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