La battaglia per l’acqua di tutti, l’azione di “Osiamo”

Ieri sera buona partecipazione all’assemblea a Santa Maria sull’acqua pubblica e sull’atavica carenza idrica, organizzata dal laboratorio «Osiamo» per continuare il percorso avviato con le elezioni amministrative.

Abbiamo deciso di partire dai beni comuni per costruire un alternativa al centrosinistra e al centrodestra cittadino, ormai palesemente insieme alla guida della città.

All’interno dell’assemblea si è discusso oltre che sul piano tecnico anche sul piano operativo di come rilanciare una battaglia per i beni comuni, della sottoscrizione di una petizione rivolta alla Regione per la riduzione delle tariffe oltre che di progetti mutualistici per le fasce economicamente più deboli.

In Calabria continuiamo a pagare tariffe idriche maggiorate per oltre 200milioni di euro nel silenzio generale di tutti nostri rappresentanti.

L’alternativa alla logica del pensiero unico ed ai partiti dominanti passa soprattutto nello stare tra la gente intercettando i bisogni diffusi e reali.

Un sit-in sia per il rispetto del responso elettorale a 11 anni dal referendum per l’acqua pubblica e di protesta per un capoluogo di regione cronicamente assetato, a causa di una rete idrica che definire fatiscente è un complimento. Eppure vi è un preciso obbligo per la Regione e per il gestore del servizio, ovvero quella di provvedere alla manutenzione delle reti.
Intendiamo puntare i riflettori sulle enormi responsabilità di SoRiCal, cui è stata affidata “la gestione, il completamento, l’ ammodernamento e l’ ampliamento degli schemi idrici…». Praticamente i padroni dell’acqua.
Eppure qualcosina da contestare a SoRiCal ci sarebbe, viste le somme che i cittadini di Catanzaro versano, indirettamente, alla società proprietaria dell’acqua.
Sarebbe ora di agire nei confronti di Regione e SoRiCal affinché restituiscano alle casse comunali tutte quelle somme corrisposte dai cittadini catanzaresi, negli ultimi 10 anni, a fronte delle innumerevoli perdite nonché indennizzare la città per i cronici disagi in cui è costretta a vivere e che finiscono per stravolgere le normali abitudini di vita.

I presupposti normativi ci sono tutti. Basti guardare agli obblighi cristallizzati nel Testo unico dell’Ambiente e nella convenzione stipulata tra Regione e SoRiCal.
Occorre “solo” la volontà politica di tutelare Catanzaro.

Circa 27 milioni di italiani, il 12 e 13 giugno del 2011 votarono affinché l’acqua non dovesse più essere fonte di profitto per le multinazionali ma dovesse essere gestita con la partecipazione dei cittadini, mediante aziende speciali, regolate non dal mercato ma dal diritto pubblico.

Tuttavia le recenti scelte della Regione di puntare su di una “multiutility” va nella direzione contraria all’esito referendario.
Il tutto mentre il capoluogo di regione non riesce a garantire l’acqua nelle abitazioni e nelle attività commerciali.

Osiamo Lab si pone come obiettivo quello di informare i cittadini su quanto sta accadendo ma anche di proporre una gestione pubblica dell’ acqua.

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